Cari genitori, la droga colpisce anche le famiglie normali

La lettera di Andrea Zirilli apre una riflessione sul mondo della droga, dello spaccio e delle risposte necessarie che la società dovrebbe dare

spaccio apertura

La droga si sta diffondendo sempre di più trai giovanissimi, l’età della prima assunzione si abbassa sempre di più, il ritorno dell’eroina sul mercato delle droghe è ormai una certezza. Che cosa possono fare istituzioni e famiglie di fronte a questo scenario? Su questi temi, la lettera di Andrea Zirilli.
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Cari genitori,
la droga colpisce anche le famiglie normali e fa sì che la ragione cada nel pozzo profondo di un orrore senza senso. Queste breve considerazioni sono per raccontarvi ciò che trovano i nostri figli adolescenti lì fuori. L’età del primo contatto si sta abbassando notevolmente: per il consumo di alcolici, è tra gli 11 e i 14 anni, mentre per le sostanze stupefacenti tra i 12 e i 15 anni. Alla temibile eroina (che è ritornata in auge), si arriva intorno ai 14-15 anni.
Il mercato illecito delle droghe è un mercato del venditore, che sta costruendo dosi e modalità di vendita su misura per i nostri figli: nei luoghi abituali dello spaccio, si possono trovare “tagli” di oppiacei sintetici da 5/10 euro. in grado di provocare “dipendenza” velocissima. 

I casi di Alice e Desiree, ci dimostrano che i nostri ragazzi si espongono da soli a rischi enormi, in contesti di spaccio che raramente sono in grado di gestire.  Il nodo cruciale è come ridurre la “domanda”: non esistono progetti di prevenzione strutturati, non esistono progetti di prossimità con educatori di strada che sappiano supportare o orientare ed il lavoro nelle scuole è pressoché inesistente.

La risposta dello Stato deve essere forte e integrata: prevenzione, riduzione del danno, contrasto del traffico, cura e recupero non possono più essere pensati da soli, serve un tavolo integrato in cui gli operatori di polizia discutono con gli operatori del territorio, dei Sert e delle comunità.

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Pubblicato il 28 Ottobre 2018
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