Malati cronici: il 14% ha aderito al nuovo modello di cura

Sottoscritto tra Regione e Federazione degli ordini dei medici un'intesa per promuovere la gestione del paziente cronico. Nel territorio di Ats Insubria, la gran parte delle adesioni. Critiche dal Movimento 5 Stelle

assessore Gallera sottoscrive accordo con federazione ordini dei medici

Sono poco meno di 37.000 i pazienti cronici che hanno aderito al nuovo modello di assistenza introdotto con la riforma del 2015 nei territori dell’Ats Insubria (Varese e Como). I dati sono stati rivelati dall’assessore al Welfare Giulio Gallera durante l’incontro con la Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FROMCeO) della Lombardia per la firma di un accordo di adesione da parte dei medici di medicina generale, chiamati a svolgere il ruolo di clinical manager.

Il nuovo modello di presa in carico rimane ancora limitato per diffusione: in Lombardia i territori del Varesotto e del Comasco rimangono tra i più convinti sostenitori con un 14,35% delle adesione ai PAI ( Piani di  Assistenza Individiali). I territori dove si è registrata la maggior adesione sono quelli della Valtellina e di Monza, fanalino di coda il Pavese dove solo il 2,78% degli aventi diritto ha deciso di rispondere alla lettera di invito di regione Lombardia.

«Quella che stiamo mettendo in campo – ha commentato al termine dell’incontro Gallera –  è una riforma che non ha pari in Italia e in Europa e il supporto e il confronto con gli Ordini dei Medici era assolutamente importante per migliorare il nostro modello di presa in carico del paziente cronico. Nei mesi scorsi ho aperto un tavolo di confronto con gli Ordini al fine di valorizzare il ruolo degli MMG nel percorso di presa in carica, un confronto che ci ha permesso, oggi, con la sigla di un accordo, di delineare il ruolo di clinical manager anche nella nuova veste di clinical manager in forma singola».

PERCORSO PRESA IN CARICO  Il medico di medicina generale ( o pediatra di libera scelta) clinical manager sottoscrive il Piano Assistenziale Individuale (PAI), documento di pianificazione delle attività sanitarie e socio sanitarie per la presa in carico. Il paziente, al momento della redazione del PAI, sceglie e comunica al MMG/PLS la struttura che fungerà, tramite il proprio centro servizi, da Gestore affinché svolga le funzioni non cliniche di accompagnamento della presa in carico. La scelta verrà effettuata tra le strutture presenti in un elenco, predisposto dall’ATS, che tenga conto anche delle strutture presso cui il paziente risulta “Frequent User”. Una volta firmato il PAI, al gestore verrà inviato un alert automatico dell’avvenuta pubblicazione sul Fascicolo Sanitario Elettronico, il quale entro 5 giorni lavorativi dovrà contattare il paziente e fissare l’appuntamento per la stipula del patto di cura. Il patto di cura sarà invece sottoscritto dal paziente e dal Gestore da lui scelto»

Il nuovo modello, però, continua a incontrare una certa resistenza. Critico Marco Fumagalli del Movimento 5 Stelle che parla di sconfitta per la politica regionale sanitaria: «  La riforma della cronicità è un fallimento, ora la Giunta con questo accordo cerca di addolcire la pillola e di portarsi i medici dalla loro parte attribuendo loro un ruolo con il conseguente compenso. Ma il disegno è comunque chiaro fin dall’inizio e vuole portare definitivamente la sanità lombarda nelle mani del privato». Se la gestione della cronicità finirà nelle mani dei privati il rischio è di una irreversibile sconfitta della sanità pubblica che non potrà più contare su adeguate economie di scala.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Ottobre 2018
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