Idee Fuoriclasse: la democrazia per una scuola controcorrente

Si tratta di una "palestra" di idee che si riunirà ogni due mesi al liceo Cairoli per l'affinamento del "sempre più sottovalutato e trascurato pensiero critico individuale"

idee fuori classe

Prende il via al liceo Cairoli di Varese un “laboratorio di idee” dove avviare un modello di partecipazione attiva alla vita politica. I ragazzi spiegano il loro progetto

Molto spesso la scuola non riesce a stimolare gli studenti a essere attivi nel sociale, ad avere un’idea politica. Secondo noi creare un gruppo di dibattito serve proprio a questo.

Il progetto “Idee FuoriClasse” nasce dalla collaborazione tra i rappresentanti d’istituto del liceo Classico “Ernesto Cairoli” e i ragazzi dell’associazione studentesca “Carpe Somnium” e consiste nella creazione di una serie di gruppi di dibattito con cadenza bimestrale, in cui gli studenti possano cimentarsi nell’affinamento del sempre più sottovalutato e trascurato pensiero critico individuale.

Attraverso il dibattito su temi scelti di volta in volta, “Idee FuoriClasse” si impone, infatti, l’obiettivo di spingere i ragazzi a prendere coscienza del peso della propria voce, dalla “minisocietà” scolastica a quella società per cui la prima fa da ponte, e di voler farla sentire, dare un contributo, lasciare il segno in maniera costruttiva sia negli altri che in sé stessi, esprimendo il proprio pensiero nel rispetto e da parte degli altri e verso gli altri.

Il dibattito, proprio per essere il più democratico possibile, è strutturato in maniera tale da non imporre alcuna gerarchia all’interno del gruppo. Unica “figura di spicco” è il moderatore, che sacrifica la propria parzialità per far sì che tutti riescano a ritagliarsi il proprio spazio e che non si creino confusione e reciproci prevaricamenti.

Ogni partecipante ha la sua sedia e può posizionarsi dove più gli aggrada. Una volta esposto il tema del dibattito, supportato con relativi dati, il dibattito può cominciare, che sia da una semplice considerazione o da una proposta, da un’idea, che potranno a loro volta essere commentate, avvalorate, criticate, confutate.

Chi vuole parlare ricorre alla tradizionale mano alzata, il moderatore si assicurerà che i turni vengano rispettati (e che non durino eccessivamente in caso di altre mani alzate), non tanto perché si voglia porre un limite al pensiero, quanto invece perché il proprio pensiero non deve limitare quello degli altri, il tempo purtroppo non è molto.

Le speranze per il futuro sono quelle di coinvolgere anche gli studenti delle altre scuole varesine nel progetto e di incoraggiare la creazione di gruppi analoghi negli altri istituti.

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