Neonati in difficoltà: soccorsi con l’eliambulanza
È stato esteso a tutto il territorio regionale l'uso dell'elicottero per soccorrere i piccoli pazienti delle neonatologia. Ogni anno si effettuano circa 680 trasporti
Da domani, 1 dicembre, il trasporto neonatale con eliambulanza potrà avvenire su tutto il territorio lombardo, anche in quelle zone (in particolare di montagna) più
difficili da raggiungere.
LA COLLABORAZIONE CON L’ASST DI LECCO E AREU
“L’estensione di questo servizio di elisoccorso – ha spiegato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera – rappresenta un’importante garanzia della sicurezza dei più piccini ed è possibile dalla collaborazione tra AREU, la Terapia Intensiva Neonatale e la Direzione Generale dell’ASST di Lecco, individuata come partner
per la pluriennale esperienza nell’ambito dell’elitrasporto neonatale”.
SI COMPLETA UN SERVIZIO Già ATTIVO DAL 1991
Il servizio completa il già eccellente sistema di trasporto neonatale ordinario, attivo dal 1991 e basato sull’attività di 11 Terapie Intensive Neonatali (TIN), e permette di collegare i ‘punti’ più distanti della rete neonatale mediante un trasporto rapido e
protetto attivo sia di giorno che di notte, secondo regole ben definite.
“Offriamo una risposta omogenea e adeguata – ha sottolineato Gallera – in particolare al bacino di utenza rappresentato dall’area montana, consentendo anche un miglior utilizzo delle risorse su gomma”.
Il trasporto in utero rappresenta comunque sempre la soluzione preferibile: negli ultimi 5 anni sono stati effettuati dalle TIN lombarde circa 3.400 trasporti, per una media di 680 trasporti all’anno, ma nella quasi totalità dei casi si è trattato di trasporti su gomma.
“La strutturazione di un servizio omogeneo ed efficiente – ha specificato l’assessore – permetterà di incrementare l’utilizzo dell’elicottero, in particolare per i bimbi delle aree più difficilmente raggiungibili. In tempi di ridefinizione della rete di assistenza neonatale è un importante elemento aggiuntivo di sicurezza per i neonati, che potrà ulteriormente ampliarsi con l’esperienza che si maturerà nel prossimo futuro. Un servizio che, insieme all’istituzione dell’ostetrica del territorio e il rafforzamento del percorso nascita, rappresenta un’ulteriore risposta efficace di Regione a supporto delle partorienti anche a fronte della chiusura di alcuni punti nascita sul territorio dovuta alla mancanza dei requisiti di sicurezza previsti dalla legge”.
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