Open day al centro islamico saronnese
Il centro culturale islamico di via Grieg ha ospitato un convegno interreligioso e propone una mostra sul profeta Muhammad
È iniziato ieri sera l’open day del centro culturale islamico saronnese organizzato in via Grieg in occasione delle giornate della misericordia del profeta Muhammad come “occasione per conoscere meglio il messaggero dell’Islam e per approfondire la conoscenza reciproca”.
Per l’occasione, si è tenuto un primo convegno sulla Misericordia sotto forma di dialogo interreligioso. Ieri sera erano presenti molte famiglie della comunità islamica, diversi esponenti della comunità pastorale Crocifisso risorto oltre ovviamente ai portavoce del centro Latif Chridi e Sadok Hammami e l’imam Najib Al Bared.
Tanti gli ospiti che hanno animato il dibattito Antonio Angelucci docente dell’università dell’Insubria di Varese/Como, Paolo Branca noto islamologo e docente dell’università Cattolica di Milano e Paolo Gonzaga traduttore del primo commentario coranico dall’arabo all’italiano ed esperto di tradizione e religione islamica.
Oggi alle 11 hanno preso il via le visite, guidate da giovani esperti, alla mostra sulla storia della vita del profeta Muhammad allestita in modo permanente nella struttura. «Grazie all’ausilio di plastici e gigantografie – spiegano i portavoce Sadok Hammami e Latif Chridi – il visitatore potrà vivere un’esperienza olistica riguardo alla vita ai tempi del profeta Muhammad e di come si svolse la sua storia completa. La giornata, prevede anche un pranzo tipico servito alle 13, avrà il suo culmine con il dibattito della serata, alle 18 quando un panel di esperti tratterà l’argomento della misericordia nelle diverse tradizioni religiose».
«Abbiamo pensato – rimarcano Chridi e Hammami – di proporre anche alcuni aspetti concreti della vita araba, come i disegni sulla mano fatti con l’henné o la scrittura del proprio nome in caratteri arabi, il tutto sorseggiando del gustoso tè alla menta».
Ieri all’anteprima era presente il prevosto monsignor Armando Cattaneo: «Volevo farvi i complimenti – ha esordito nel suo breve discorso – per quest’idea di apertura. Conoscersi è il primo modo per evitare il pregiudizio, le incomprensioni e l’odio».
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