UBI Banca, superato 1 miliardo di euro di social bond

Dal 2012 finanziati 91 progetti di rilevanza sociale grazie alle obbligazioni solidali. Letizia Moratti, presidente del consiglio di gestione Ubi: «Coniugare solidarietà e profitto non solo è possibile, ma necessario»

ubi banca apertura

Dalla mensa dei poveri alla ricerca sul cancro, dalla Caritas al restauro di Villa Panza sono solo alcuni dei 91 progetti sostenuti da Ubi Banca e sottoscritti da 36mila clienti, dal 2012 a oggi, tramite l’emissione di social bond, obbligazioni tradizionali, di cui una parte viene destinata ad attività sociali.

Ubi Banca ha superato il miliardo di euro collocato tramite questi prestiti obbligazionari. Al termine del collocamento la banca devolve una quota predefinita dell’importo raccolto a sostegno di tali progetti, per lo più promossi da organizzazioni non profit, oppure destina l’ammontare collocato all’erogazione di finanziamenti a condizioni competitive per contribuire allo sviluppo sul territorio di iniziative di imprenditorialità sociale.

L’attenzione di Ubi Banca al sociale è una qualità che viene da molto lontano. L’istituto di credito  incorpora il dna della Banca Popolare di Bergamo, nata nel 1869 come Banca mutua popolare di Bergamo nei locali di una società di mutuo soccorso, “una catena di reciproca convenienza” a vantaggio del territorio.

I contributi devoluti a titolo di liberalità hanno permesso di supportare 48 istituzioni operanti nei settori dell’assistenza e solidarietà, 28 enti operanti nel campo delle infrastrutture e servizi di pubblica utilità, 12 università o centri di ricerca, e tre operatori per lo sviluppo economico-territoriale.

«In particolare – spiega Letizia Moratti, presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca –  la raccolta ha consentito erogazioni  liberali per quasi 5 milioni di euro e lo stanziamento di plafond per finanziamenti destinati alle imprese sociali a condizioni agevolate che superano i 21 milioni. E tutto questo è stato possibile anche grazie agli oltre 36.000 clienti della banca che li hanno sottoscritti. Del resto,  i social bond sono caratterizzati da un doppio valore: da un lato offrono ai risparmiatori un ritorno sull’investimento e, dall’altro, consentono loro di contribuire al sostegno di progetti di valore per  le nostre Comunità».

«Siamo arrivati a questo risultato – conclude Letizia Moratti – con una magnifica capacità di analisi dei bisogni del contesto sociale del Paese: oggi coniugare solidarietà e profitto non solo è possibile, ma necessario. Sono 91 i progetti ad impatto sociale che abbiamo sostenuto con i social bond e sono oltre 100.000 i beneficiari diretti dei progetti stessi».

Le organizzazioni che possono beneficiarie dei Social bond Ubi Comunità sono realtà significative nei propri territori di riferimento, con una buona capacità di mobilitazione degli stakeholder delle comunità locali di riferimento, e si distinguono per efficienza gestionale e impatto sociale prodotto. Con riferimento ai Social bond che prevedono l’erogazione di finanziamenti, ai destinatari sono richiesti anche stabilità di cash flow e adeguato merito creditizio.

Gli obiettivi sociali perseguiti tramite social bond sono declinabili in funzione delle due differenti tipologie: i social bondgrant based prevedono la devoluzione, a titolo di liberalità ad associazioni, fondazioni, università, ospedali o altre realtà a valenza sociale, di una quota predefinita dell’ammontare ricavato dai titoli collocati attraverso i prestiti obbligazionari. Mediante questa tipologia di strumenti finanziari la Banca si propone anche di generare nuove partnership tra pubblico, privato e privato sociale per generare valore per i territori di riferimento.

I prestiti obbligazionari che prevedono l’utilizzo dell’ammontare collocato per l’erogazione di finanziamenti  (loan based) contribuiscono allo sviluppo di forme di imprenditorialità sociale. Entrambi i tipi di social bond hanno dimostrato di poter sostenere efficacemente, a fronte della strutturale contrazione delle risorse pubbliche disponibili e dell’ampliamento della gamma dei bisogni sociali, la capacità delle cooperative e imprese sociali di concorrere a completare l’offerta di beni e servizi di pubblica utilità.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Dicembre 2018
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