Cocaina dal Brasile, dopo un anno di indagini scattano gli arresti
La Guardia di Finanza, a inizio primavera 2018, aveva fermato un trafficante e un "ovulatore" in aeroporto. Risalendo la filiera della logistica della droga le fiamme gialle sono arrivate nel Torinese
Una organizzazione che importava cocaina, dal Brasile al Torinese, via Malpensa. Il capo sarebbe un torinese, finito in manette.
La Guardia di Finanza di Malpensa ha infatti eseguito due misure cautelari, una in carcere (il presunto capo, appunto) ed un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria., per traffico internazionale di stupefacenti nell’ambito di una più ampia indagine che ha portato al sequestro di quasi 2 chili di cocaina provenienti dal Brasile.
L’operazione Meus Amigos dallo stretto legame di amicizia tra i due principali indagati, tutti identificati ed assicurati all’Autorità Giudiziaria italiana, è iniziata quasi un anno fa, a marzo del 2018, con l’arresto all’Aeroporto di Malpensa di un cittadino brasiliano – ovulatore – che aveva tentato di introdurre nel territorio nazionale quasi un chilo di cocaina.
Sempre nella primavera scorsa le Fiamme Gialle varesine, sotto la costante direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, hanno arrestato, presso lo scalo aeroportuale della brughiera, una brasiliana, con altri 68 ovuli per un peso complessivo di un chilo di cocaina. In quell’occasione sono stati arrestati anche due italiani, entrambi residenti nella provincia di Torino che, all’esterno della sala arrivi dell’aeroporto, avevano il compito di contattare gli ovulatori e recuperare la droga.
Dopo l’arresto dei corrieri, le indagini, supportate dall’analisi dei trasferimenti di denaro, osservazioni, pedinamenti ed attività tecnica, hanno permesso di risalire al cittadino italiano, anch’egli residente nel torinese, ideatore del traffico internazionale, e del suo stretto collaboratore, destinatario della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
A conclusione dell’attività d’indagine sono ora state eseguite nei confronti dei due predetti soggetti le misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio e diverse perquisizioni personali e locali nella provincia di Torino.
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