La storia di tre donne deportate ad Auschwitz va in scena in sala polivalente
La drammatica storia di tre giovani donne è al centro dello spettacolo teatrale “Tre donne nell’inferno dei lager” che l’Assessorato alla Cultura di Somma Lombardo propone per la Giornata della Memoria 2019
La drammatica storia di tre giovani donne è al centro dello spettacolo teatrale “Tre donne nell’inferno dei lager” che l’Assessorato alla Cultura di Somma Lombardo propone per la Giornata della Memoria 2019. Appuntamento domenica 27 gennaio, alle ore 20.45, presso la sala polivalente “Giovanni Paolo II” di via Marconi.
Sono adalgisa, operaia della Bassetti, Loredana, operaia della Caproni e Zita, sarta ebrea italo-ungherese, tutte under 25, sono le protagoniste della pièce scritta da Roberto Curatolo e Katia Pezzoni sulla base di testimonianze dirette delle deportate, di loro parenti o tratte dal libro “L’erba non cresceva ad Auschwitz” di Mimma Paulesu Quercioli.
Attraverso la forma del teatro-canzone, le tre giovani, interpretate da Katia Pezzoni, Silvia Sartorio e Federica Toti, raccontano in prima persona le loro tragiche giornate nell’inferno di Auschwitz e dei successivi campi in cui furono trasferite. Le accomuna un identico destino: l’ingiusta deportazione, l’orrore di quanto vissuto in quei lunghi mesi, l’essersi miracolosamente salvate, l’amarezza di un difficile ritorno.
Ad accompagnare le attrici sul palco gli inserti e le sottolineature musicali di Roberta Corvi al violino e Riccardo Maccabruni alla fisarmonica e alle tastiere. La regia e la direzione artistica sono di Roberto Curatolo e Gianni Zuretti. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con ANPI Rescaldina.
“È nostro dovere ricordare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico. Il Giorno della Memoria, che ricorre nell’anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ci aiuta a non dimenticare la Shoah e a fare di tutto perché non si ripeta. ‘Tre donne nell’inferno dei lager’ è una riduzione teatrale che dà la dimensione della nostra realtà locale, toccata da vicino da questi tragici eventi. Se anche il nostro territorio non è stato indenne dalle deportazioni, quanto è avvenuto ci coinvolge ancora di più in prima persona e ci obbliga a riflettere”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Raffaella Norcini.
L’ingresso è libero e gratuito.
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