I libri vanno ovunque. Nei quartieri, nelle cascine e ora anche nelle case popolari
L'Associazione Amici della Biblioteca si è inventata tante occasioni diverse per fare promozione della lettura e della socialità. Ora anche alle case Erp di San Macario, dentro al progetto Revolutionary Road
Hanno portato i libri in ogni luogo. Nei bar di frazione, al centro anziani, in una residenza per disabili, persino nel bosco. Ma ora l’Associazione Amici della Biblioteca è pronta a portarli anche alle case popolari di San Macario di Samarate, grazie ad un progetto che coinvolge anche il Comune.
«Per me questa con gli Amici della Biblioteca è una bella sfida, impegnativa e coraggiosa: il Tè dell’amicizia s’inserisce nell’azione di custodia sociale del progetto Revolutionary Road» spiega l’assessore ai servizi sociali Nicoletta Alampi. Dopo i laboratori per bambini e l’azione di “guerriglia gardening” con Iris, la nuova fase di Revolutionary Road alle case Erp di Via Gelada a San Macario prevede appunto anche gli appuntamenti letterari. «Vorremmo così anche sfatare l’idea sbagliata che nelle case popolari non ci siano persone che possono interessarsi alla cultura»
«Nostro scopo – spiega Alfonso Pellizzaro, presidente degli Amici della Biblioteca – è valorizzare la biblioteca pubblica di Samarate: significa fare cultura, non solo in biblioteca ma su tutto il territorio, perché siamo un club inclusivo. Abbiamo messo insieme diverse attività: “La cultura nel bosco” che nasce da un’idea di Piero Bossi e il progetto per le persone anziane (con il Centro dottor Ollearo) e per i disabili (con la Fondazione Zaccheo a San Macario). Arriviamo alle persone che non possono accedere alla biblioteca. Il tè letterario è un altro modo per accostarsi alle persone, portare la cultura nei quartieri, “Outdoor”».
Alfonso Pellizzaro, degli Amici della BibliotecaAlle case Erp si parte giovedì 10 gennaio alle 16: «Portiamo un the, biscottini, libri da leggere». A questo si aggiungono i punti di lettura già attivati in altre frazioni della cittadina. «Stiamo cercando altri luoghi, ad esempio per Cascina Elisa, dove non ci sono strutture adatte: spesso un bar non basta, perché arriviamo fino a 30 persone. Siamo partiti da Cascina Costa a ottobre 2017, in un bar. Ora aggiungiamo le case di via Gelada ai San Macario, a Cascina Tangitt stiamo cercando un privato che ci possa ospitare. Al 14 febbraio andremo in Sala delle Benemerenze a Verghera, insieme alla cooperativa La Nazionale».
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