“Perché non esiste un soccorso per gli animali?”
Le tante domande di due lettrici che hanno assistito alla morte di una cerva investita in Valganna
Due lettere arrivate in redazione a poche ore di distanza parlano dello stesso argomento: lo scontro tra un’auto e una cerva incinta, morta col suo piccolo sulla strada statale 233 della Valganna. Pubblichiamo le due lettere e le linee guida da seguire in casi del genere.
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Buona sera,
vi scrivo per rendervi partecipi di una scena straziante a cui ho assistito stasera.
Intorno a mezzanotte tornando a casa, dopo una piacevole serata con delle amiche e passando per la Valganna troviamo due macchine ferme con le 4 frecce vicino al ristorante i 3 risotti, accostiamo e andiamo a vedere per capire cosa stava succedendo, la scena che ci troviamo davanti è straziante, una cerva gravida accasciata e sventrata in mezzo alla strada.
Ci avviciniamo e vediamo che l’animale sta combattendo per rimanere in vita, si fa accarezzare e supportare dai nostri incoraggiamenti di resistere fino all’arrivo dei soccorsi!
Inizia ora la parte più interessante perché chiamando il 112 ci comunicano che avrebbero “avvisato” i vigili del fuoco per spostare l’animale dalla strada, passata mezzora non si vede ancora nessuno e nel frattempo l’animale in fin di vita stava facendo i suoi ultimi respiri, richiamando ci suggeriscono di spostarlo noi dalla strada (???) e che avrebbero mandato qualcuno poi, senza farci capire quando e chi, passa ancora qualche minuto e l’animale stremato dal dolore si lascia andare, nel frattempo, dopo una serie infinita di chiamate, ancora non arriva nessuno in soccorso!
A distanza di un ora e mezza arrivano i vigili del fuoco, dopo che noi siamo stati lì a sostenere l’animale e con le macchine accese per impedire che si creassero altri incidenti (visto che il corpo era in mezzo ad una strada illuminata).
Adesso mi sorgono spontanee alcune domande, perché non esiste un soccorso per gli animali?
Perché nessuno si è preoccupato che era anche in mezzo ad una strada e che potevano crearsi altri incidenti?
Perché la persona che l’ha investito è scappato fregandosene della vita di un povero animale che portava in grembo i sui piccoli?
Perché mi sono preoccupata io ed altre persone che siamo arrivate dopo l’accaduto e non le persone “addette“?
Questo non si considera un incidente stradale ? Non si considera un emergenza solo perché si tratta di un animale ?
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Buongiorno VareseNews,
Mi chiamo Fabiola Berardi, ho 23 anni e sono un’infermiera. Ieri sera intorno alle 24.15 mi trovavo a Ganna, direzione Varese.
Io, insieme ad altre due auto ci siamo fermate con le quattro frecce sulla nostra carreggiata in quanto, qualcuno prima di noi aveva investito una cerva che era rimasta quasi esanime sull’asfalto ed incurante dell’accaduto si è defilato.
Vi scrivo perché oltre ad aver assistito ad una scena atroce, dell’animale che ancora vivo cercava di alzarsi e si lasciava accarezzare, (dimenticavo un particolare importante, una cerva incinta con un feto sull’asfalto probabilmente fuoriuscito dalle ferite e dall’impatto con l’auto).
Ma ora inizia il bello, inizia ciò che vorrei denunciare con questa lettera, abbiamo iniziato a chiamare insistentemente il 112 perché NUMERO UNICO D’EMERGENZA e per un’ora intera è partito un vero e proprio rimbalzo di responsabilità su chi sarebbe dovuto uscire a prestare soccorso e a togliere l’animale dalla strada, i carabinieri che ci rimbalzavano ai vigili del fuoco, vigili del fuoco che ci rimbalzavano nuovamente ai carabinieri, una situazione indecente trattandosi di un vero e proprio incidente visto l’animale morto sulla strada e tutti i pezzi dell’auto con cui si era scontrato. E io con altre 5 persone piantonate con le nostre auto accese con le quattro frecce per segnalare il pericolo (visto che il tratto di strada era privo di lampioni) ad evitare che qualcuno ad alta velocità sopraggiungesse e si verificassero incidenti.
Vi scrivo perché sono molto indignata, non tanto da quanto è successo, perché purtroppo può capitare, quanto dall’auto che dopo lo scontro si è defilata senza neanche chiamare i soccorsi e soprattutto dall’intervento messo in atto dalle forze dell’ordine.
Un’ora esatta dopo l’accaduto e dopo 8/9 segnalazioni effettuate.
Probabilmente l’animale, viste le ferite sarebbe morto, ma non esiste che bisogna attendere un’ora prima che qualcuno decida di intervenire e rimangano 5 persone piantonate sulla strada a segnalare il pericolo ed evitare incidenti.
Colgo l’occasione anche per fare una riflessione del tutto personale. È stata una scena davvero straziante che ricorderò per sempre, nonostante il mio lavoro mi metta costantemente a contatto con situazioni di sofferenza umana e di morte, vedere un animale selvatico cercare delle carezze e farsi avvicinare perché morente sulla strada mi ha aperto il cuore.
Perché non istituire un pronto intervento anche per questi poveri animali indifesi? Perché non avere un numero disponibile h24 da poter chiamare che intervenga immediatamente per salvare questi poveri animali?
Fabiola Berardi
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Le lettrici fanno diverse domande legate alla cura degli animali selvatici in difficoltà.
La cosa giusta da fare è sempre quella di chiamare il numero unico di emergenza 112.
Il punto è che non esiste un servizio di emergenza per animali vero e proprio, inteso come pronto soccorso su strada.
Il problema principale si pone durante le ore notturne per due motivi: l’elevata mobilità degli animali e la carenza di personale deputato a questi compiti specifici, di recupero, ed eventuale assistenza in strutture adeguate (la più vicina è nel Milanese, mentre nel Varesotto sono presenti strutture private che operano a titolo di volontariato).
Nelle ore diurne, in orario d’ufficio è invece attiva la polizia provinciale.
Il servizio di Polizia Provinciale, ora denominato Polizia Ittico Venatoria della Provincia di Varese a seguito di accordi bilaterali con Regione Lombardia, anche se ridimensionato rispetto a qualche anno fa, è attualmente costituito da 10 addetti con la qualifica di ufficiali o agenti di Polizia Giudiziaria.
Il lavoro è prevalente svolto nel campo della vigilanza e gestione faunistica-venatoria e ittica e si esplica su tutto il territorio agro silvo pastorale della Provincia di Varese.
La Polizia Ittico Venatoria opera principalmente, in via preventiva e se necessario repressiva, per contrastare le attività di bracconaggio, riservando particolare attenzione alla tutela della fauna selvatica di pregio e/o protetta al fine di preservarla.
Nel 2018 sono stati istruiti 35 procedimenti amministrativi e 7 procedimenti penali in materia ittico venatoria ambientale e 153 sono stati gli interventi su incidenti stradali con il coinvolgimento di fauna selvatica.
La Polizia ha evaso 451 segnalazioni, tra le più frequenti: recupero di fauna selvatica in difficoltà, richieste di intervento per danni causati da fauna alle attività agricole, sinistri con fauna selvatica.
(Andrea Camurani)
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Buongiorno. Con estrema attenzione, da diversi anni, riscontro le grida di aiuto circa la questione animali selvatici. In poche righe la risposta: si tratta di scelte e di soldi. Ricordate il referendum ? Le scelte : la legge Del Rio con la polverizzazione delle Province ( vedi il ruolo della polizia faunistica provinciale) con le competenze passate-non passate-boh alla Regione Lombardia ( ecco chi sentire …. ) e il taglio del personale/soldi. Ma sui cinghiali aspettiamoci delle belle !!!
Perché nessuno si è preoccupato che era anche in mezzo ad una strada e che potevano crearsi altri incidenti?
-perchè evidentemente vi erano in corso priorità maggiori di intervento, non potevate spostarlo voi?
in oltre, se avete notato che era in fin di vita avreste dovuto o sopprimerlo per risparmiargli ulteriori sofferenze o portarlo da un veterinario, a vostre spese.
E’ INDISPENSABILE fare qualcosa. Fatti del genere non si devono mai più ripetere. Che razza di mondo è questo???
bisogna mandare un pò di cacciatori a fare un repulisti di tutte ste bestie selvatiche pericolose per la circolazione