Figli del registro elettronico
L'interessante riflessione di Elena, una nostra lettrice: «Usare un diario di carta invece che virtuale, aiuta a crescere meglio, ad assumersi le responsabilità, a trovare le parole per comunicare successi e fallimenti»

Una nostra lettrice ci manda una bella riflessione che vogliamo condividere. Riguarda l’uso del registro elettronico non solo per riportare i voti, ma anche per le comunicazioni con la famiglia. La questione, così come la pone la lettrice, non riguarda solo chi ha figli: si tratta di valutare come stiamo crescendo le nuove generazioni.
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Noi adulti diciamo: “I ragazzini non hanno le palle, non sanno prendersi nessuna responsabilità. Non hanno idea delle conseguenze delle cose che fanno”.
E poi usiamo il registro elettronico per comunicare i voti. Il genitore va lì e se li cerca, se li vuole sapere. Non chiediamo a loro di tornare a casa da scuola preoccupati, di cercare le parole giuste e il coraggio per dire ad alta voce che hanno preso 4. E nemmeno mostriamo loro la faccia orgogliosa, quando dicono “oggi ho preso 7 !” I voti passano accanto. Volano sopra le loro teste, e ci penserà la scuola a comunicarli a casa.
Usiamo il registro elettronico anche per dare le note. Di classe magari, quando succede qualcosa e la responsabilità è di tutti, quindi di nessuno. Non chiediamo a loro di prendere il diario e appoggiarlo aperto sul tavolo della cucina, subito dopo cena. O di scegliere se non sia meglio invece dirlo al mattino, prima di tornare a scuola. Di trovare il coraggio di chiedere alla mamma di mettere una firma sotto quella della prof, fatta a penna.
Le note volano sopra le loro teste, e ci penserà la mamma a firmarle online, cliccando sull’icona. In ufficio mentre sta lavorando, magari.
Si risparmia tempo, certo. E le informazioni arrivano in tempo reale, certo. Quindi il problema è il tempo. Il problema è il tempo, non gli adulti frettolosi. Sarà. Ma non mi avete convinta.
Come mamma di due adolescenti ruspanti, mi accorgo che i nostri ragazzi ci chiedono scelte ragionate. Scelte coraggiose. Come quella di non fare tanto i fenomeni, e usare un diario di carta invece che virtuale, se questo li aiuta a crescere meglio.
Elena Pandin
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Nella scuola di mio figlio il registro elettronico è utilizzato come valido supporto all’organizzazione per genitori che sono al lavoro e che considerano l’autonomia dei ragazzi un necessario passaggio della loro crescita. Il diario cartaceo è ancora presente ed è quello valido per ogni comunicazione con tutti i vantaggi evidenziati nella lettera. Questo per dire che, come sempre, non è la tecnologia che “peggiora” la nostra vita, ma l’utilizzo che ne viene fatto.