Gallarate “fa scuola” sull’anticorruzione
Il riconoscimento del Dipartimento Funzione Pubblica per le "best practice" adottate dall'ente

Il Dipartimento Funzione Pubblica ha selezionato il Comune di Gallarate fra gli Enti che attuano le migliori pratiche di gestione del rischio da corruzione.
Il progetto su scala nazionale è finanziato dal Dipartimento stesso ed è coordinato dalle università di Bari, Roma Tor Vergata e Ferrara. Quest’ultima, nella giornata di oggi, ha intervistato il segretario generale Riccardo Nobile (nella foto, responsabile anti corruzione) sulle buone prassi attuate dall’amministrazione guidata dal sindaco Andrea Cassani. Nel corso del “domanda e risposta”, sono stati sviluppati elementi di approfondimento sulla delicata tematica. Il punto centrale emerso è la gestione professionale del rischio di corruzione, secondo le regole contenute nel relativo piano approvato nel corso dell’ultima giunta. L’intervistatore, un docente universitario, ha apprezzato importazione e contenuti del documento e ha chiesto ulteriore materiale da utilizzare con finalità di studio.
«Non sono sorpreso – commenta il primo cittadino – che il Dipartimento funzione pubblica abbia selezionato il Comune di Gallarate come esempio da seguire in materia di lotta alla corruzione. Il delicato tema, infatti, ha da sempre la mia massima attenzione e su mia indicazione, sin da primi giorni del mandato, l’amministrazione si è subito applicata apportando marcate innovazioni finalizzate al contrasto di questo triste fenomeno. L’ipotesi è che la nostra impostazione faccia scuola e che perciò venga adottata da altri enti pubblici».
Nel concreto, sono state adottate specifiche misure nei settori in cui il rischio è potenzialmente più elevato. Particolare attenzione viene data ai conflitti di interesse; alla gestione degli appalti; a bandi, affidamenti e contratti; ai concorsi pubblici; ai documenti urbanistici e ai relativi permessi; alla tracciatura informatica di tutti i provvedimenti amministrativi.
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