Quando i libri ti guardano in faccia: arriva Human Library, la biblioteca vivente
Human Library, organizzato da Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione con il progetto Discobus, è un progetto di Luoghi non Comuni Festival, in sinergia con la rassegna #InBiblioteca. Si svolgerà il 19 maggio

«Ho iniziato che avevo 28 anni, tutte le persone che ho conosciuto sono morte, erano anni in cui l’aids non dava scampo». Questo potrebbe essere l’inizio di un libro che già sai, dalle prime righe, andrà a toccare tematiche forti, sentite sofferte.
Se poi quel libro non si legge, ma si vive e si ascolta e si guarda, allora c’è da mettersi particolarmente comodi, perché non c’è scampo alle emozioni che ne scaturiranno.
Quell’incipit, infatti è di un libro di Human Library: più precisamente di Rita, che racconta i suoi 4 anni di assistenza ai malati terminali di Aids. L’evento Human Library, organizzato da Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione con il progetto Discobus si svolgerà il 19 maggio alla biblioteca civica di Varese, ai Giardini Estensi, nell’ambito del Luoghi non comuni Festival e all’interno della rassegna #InBiblioteca.
Il tema scelto quest’anno per la biblioteca vivente è “Note a margine – Esperienze di crisi e opportunità”. Ma cosa significa stare dentro o fuori dai margini? Cos’è il margine? Quello di una pagina, di un quartiere, di una città? E cosa significa sentirsi ai margini? Questi e altri saranno i quesiti che ispireranno quelli che saranno i libri umani che si lasceranno leggere alla fine del percorso compositivo.
LUOGHI NON COMUNI FESTIVAL, IL PROGRAMMA IN BIBLIOTECA
Sabato 18 maggio
dalle 10 alle 12 formazione Human Library
15.30, spettacolo di teatro per bambini
18 Dibattito la diversità che accoglie
Domenica 19 maggio
15.30 Karakorum spettacolo teatrale Drop In
15 Reading teatrale a cura del progetto vittime di tratta
15-18 Biblioteca vivente (Human Library) – Radio Super chewing gum – Air dressingMake Up – presentazione graphic novel /il cammino della Cumbia con Davide Toffolo.
21 dj set con Davide Toffolo.
COS’E’ UNA BIBLIOTECA VIVENTE
Il metodo della Biblioteca vivente nasce in Danimarca come reazione al crescente clima di violenza tra i teenager di Copenhagen, Ma solo nel 2000 si realizza la prima living library come attività incentrata sulla non-violenza per sviluppare dialogo. L’idea è quella di mettere i giovani faccia a faccia con i propri pregiudizi, incontrando e ascoltando direttamente coloro che di solito ne sono vittime: sono circa 75 i rappresentanti di categorie discriminate che vengono messi a disposizione come «libri da leggere», in uno spazio predefinito presidiato da bibliotecari, e inseriti in un catalogo.
Da lì nasce il network internazionale «Humanlibrary» (http://humanlibrary.org/) e nel 2003 il Consiglio d’Europa la riconosce come buona prassi tra le attività di dialogo interculturale e incoraggiandone la pratica. Questo metodo fa capolino nel nostro paese solo nel 2007, durante il Torino Pride a cura del comitato «All different All equal». Un vero e proprio catalogo, gestito da bibliotecari, con titoli e quarte di copertina per poter scegliere la trama più vicina all’esperienza che si vuole vivere.
Una lettura di un quarto d’ora, durante il quale il libro si racconta, senza bisogno di luci o occhiali da vista, ma solo con la voglia di stare davvero ad ascoltare. Per scoprire qualcosa di inedito, anche su chi legge.
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