Finisce ufficialmente l’emergenza per il rischio di incendio boschivo
Era in vigore dal 2 gennaio il periodo ad alto rischio di incendio boschivo per la stagione invernale. Ora l'emergenza è ufficialmente finita

È durato quasi quattro mesi ininterrotti, ma ora l’emergenza è ufficialmente cessata. Regione Lombardia ha infatti decretato nel corso di martedì 23 aprile la fine ufficiale del periodo ad alto rischio di incendio boschivo, un’allerta rossa che era in vigore dal 2 gennaio 2019.
La nota è arrivata in giornata a tutti i gruppi dell’antincendio boschivo attivi nella regione che, in questi mesi, hanno lavorato duramente per fronteggiare fiamme e incendi. Con l’allerta in vigore sussisteva il divieto assoluto di accendere fuochi nei boschi o a distanza da questi inferiore a cento metri, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, motori, fornelli o inceneritori che producano braci o faville, gettare mozziconi accesi al suolo e compiere ogni operazione che possa creare pericolo di incendio.
Un periodo di emergenza che il nostro territorio ha vissuto molto da vicino. Solo i due grandi incendi scoppiati sui monti Martica e Mondonico hanno interessato 222 ettari di bosco e i tutta la Lombardia il conteggio aveva già superato i mille ettari a metà gennaio. Poi per tutte le settimane successive piccoli -dalle nostre parti- e grandi -nel resto della regione- falò hanno interessato i nostri boschi, con un altissimo costo ambientale ma anche economico. Se infatti basta poco per innescare un fuoco, specialmente in una stagione secca e calda come quella che si è appena conclusa, spegnere non è né facile né economico: tenere in volo un Canadair costa 5.000 euro all’ora, un potente elicottero Erickson 10.000 mentre un “semplice” elicottero dell’antincendio boschivo costa 2.000 euro l’ora. Interventi a cui si aggiungono quelli delle squadre a terra e che solo nel primo mese dell’anno sono costati 1,5 milioni di euro alla collettività.
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