Multe ai parcheggiatori abusivi, ma anche ai “clienti”
L'ordinanza emanata dal sindaco prevede sanzioni, compreso il Daspo urbano, per gli abusivi, ma cerca anche di identificare chi usufruisce di forme di "gestione" dei ticket

A Gallarate il sindaco dichiara guerra ai parcheggiatori abusivi – e non è una novità – ma anche ai “clienti”, a chi approfitta di una gestione della sosta “creativa”. Il dispositivo per contrastare i comportamenti considerati scorretti è una ordinanza approvata lo scorso 29 giugno.
Ordinanza che in realtà tenta di arginare e debellare vari comportamenti considerati degradanti. L’ordinanza vieta così di “bivaccare nel centro abitato e di consumare e somministrare bevande alcoliche, al di fuori delle aree pertinenziali dei pubblici esercizi regolarmente autorizzati” (e fin qui niente di nuovo), e di svolgere in città il ruolo “di parcheggiatore abusivo nelle aree pubbliche destinate alla sosta regolamentata dei veicoli, nelle quali si riscontrano gestioni illecite degli spazi, con proposte di cessione, scambio e passaggio del titolo dell’avvenuto pagamento, che determinano spesso forme di accattonaggio talvolta molesto, con sollecito e richiesta di danaro o altra utilità economica”. Le multe? Fino a tremila euro. Ma possono essere sottoposti anche anche al cosiddetto “daspo urbano”, la misura amministrativa dell’allontanamento da specifiche aree della città.
La vera novità della ordinanza però è un’altra: la misura colpirà infatti non solo i parcheggiatori abusivi, ma anche i “clienti” che usufruiscono del servizio. Vale a dire chi si presta a forme di “gestione” della sosta mediate – per così dire – dal parcheggiatore. «Chi cioè si presta ad “acquistare” tagliandi ancora validi o chi lascia i soldi da usare solo nel caso arrivino gli ausiliari del traffico a fare controlli» dice il sindaco Andrea Cassani. O, per dirla con l’ordinanza, chi si presti a “gestioni illecite degli spazi, con proposte di cessione, scambio e passaggio del titolo dell’avvenuto pagamento (ticket), che determinano spesso forme di accattonaggio talvolta molesto, con sollecito e richiesta di danaro o altra utilità economica”.
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