Più di ottocento gli italiani che hanno commesso reati in Ticino
Nei guai per aver infranto la legge penale nel 2018 sono finiti 851 italiani di cui 366 tra frontalieri e cittadini non residenti

In Canton Ticino oltre la metà dei reati sono commessi da cittadini stranieri. È questo uno dei dati più rilevanti emersi dal bilancio delle attività della polizia cantonale relativo al 2018.
Nei guai per aver infranto la legge penale, sono finiti nel 2018 851 italiani di cui 366 non residenti oltre confine (come frontalieri, viaggiatori o turisti).
Guardando all’insieme delle leggi infrante, le nazionalità più ricorrenti, dopo quella svizzera (44.9%), sono appunto quella italiana (25.3%) seguita da quelle rumena (2.8%), portoghese (2.5%), albanese (1.4%), kosovara (1.4%), marocchina (1.3%), serba (1.1%), tedesca (1.0%), turca (1.0%), croata (1.0%), dominicana (0.9%).
Nel 2018 la polizia ha registrato 12.116 casi, per un totale di 18 954 reati ossia una riduzione del 4.3% in rapporto al 2017. Sull’insieme delle infrazioni, il 71.5% (13 558) riguarda il Codice Penale, il 18.1% (3 439) la Legge sugli Stupefacenti, il 4.5% (854) la Legge sugli Stranieri e il 5.8% (1 103) leggi federali annesse.

Il 55% degli imputati per infrazioni al Codice Penale sono stranieri, il 76% sono uomini e il 6.9% è minorenne. In termini assoluti sono gli uomini, tra i 25 e i 49 anni, a essere maggiormente trattati dalla polizia per reati al Codice Penale.
Seppur il numero di infrazioni alla legge sugli stupefacenti sia diminuita notevolmente (-8.7%) sono stati 3.439 i casi registrati e le aree di Lugano, Mendrisio e Locarno sono quelle maggiormente coinvolte. Poco più della metà (52%) concernono il consumo, principalmente prodotti della canapa (56%), stimolanti (21%, cocaina, ecstasy, anfetamine) e oppiacei (4%). Gli imputati per questo tipo di reati sono stati 1 722, di cui 390 di cittadinanza italiana.
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