Lo spaccio viaggia in treno, direzione Gallarate

Tredici indagati, di cui dieci in carcere, nella nuova operazione della Polizia. Gli "operatori", nigeriani, venivano da tutto l'asse del Sempione ma la piazza dello smercio era sempre la stessa, la stazione gallaratese

Gli agenti in borghese salgono sul treno S5, “il passante”, chiedono al capotreno se ha visto un ragazzo, mostrano la foto. È metà mattina di lunedì 8 aprile: pochi minuti dopo scendono a Gallarate, in manette c’è uno degli spacciatori – tutti nigeriani – del gruppo smantellato da una lunga indagine.

Tredici indagati, dieci in carcere, uno (che viveva a Gallarate) con divieto di dimora nella città dei due galli. È qui, infatti, che si svolgeva l’attività di smercio di marijuana: decine di clienti, decine di cessioni accertate. Compravano per lo più italiani, ma anche qualche straniero. A reggere le fila dello spaccio, sempre il gruppo di nigeriani, in parte già al centro dell’indagine dell’autunno 2017.

La Procura di Busto Arsizio, con il coordinamento della sostituta Nadia Calcaterra, e gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Gallarate hanno lavorato a lungo. «Preferendo il quadro complessivo, anzichè intervenire in flagranza per un singolo caso» sottolinea il questore Giovanni Pepè. È anche «il sequel», così lo definisce il sostituto procuratore Calcaterra, dell’operazione African Shop, perché alcuni degli spacciatori sono gli stessi, che «rimessi in libertà hanno continuato nelle attività che svolgevano già».

 

La Polizia ferma la “banda” degli spacciatori della stazione

Arrestati e sodali vari reggevano le fila di una «attività di spaccio non di grandissima quantità, ma continua, con numerose cessioni accertate» spiega Luigi Marsico, dirigente del Commissariato di Gallarate che ha coordinato le indagini. «È stato complesso anche rintracciare gli indagati, perché molti erano senza fissa dimora». Uno abitava a Gallarate (non potrà avvicinarsi alla città), altri sono stati seguiti a San Vittore Olona, a Rho «grazie all’aiuto della Polfer locale» e ancora a Canegrate (a cui si aggiunge Trecate, provincia di Novara). Tutte città e cittadine dell’asse del Sempione, da cui era facile muoversi con il treno, specie con i convogli del Passante della linea S5 che fermano anche nelle stazioni “minori”.

Capolinea: Gallarate. Gli inquirenti hanno sottolineato che l’operazione ha inciso sulla percezione generale di insicurezza per «soggetti dediti a ogni genere di espedienti», dice il questore Pepè. Del resto, la stazione di Gallarate da decenni è centro importante dello spaccio, di ogni sostanza. Scenario spesso al centro dei proclami di sicurezza, ma sempre in continua evoluzione.Dall’eroina di un tempo – quella dei tossici con le “spade” sulle scale del sottopasso – allo spaccio di oggi, dosi da consumare più tranquillamente, senza lo stigma sociale dei robbosi di un tempo.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 24 Aprile 2019
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