“Noi civici abbandonati ci siamo rimboccati le maniche”
Il dopo elezione continua a infiammare il clima politico di Gavirate. Francesco Cassani dà la sua versione dei fatti e non risparmia critiche
Tiene ancora banco a Gavirate lo strappo avvenuto nella lista d’opposizione “Viva Gavirate” Dopo le critiche del sindaco Silvana Alberio e di quelle del capogruppo di minoranza Selvino Beccari, riportiamo la posizione di Francesco Cassani, autore della scissione.
E’ giunto il momento di fare un po’ di chiarezza sulla nascita di Gavirate Civica. Ci siamo consultati democraticamente dopo esserci divertiti per giorni leggendo ricostruzioni fantasiose e ridicole. Non pensavamo di suscitare tanto interesse e tanta paura. Parlo in qualità di capogruppo anche a nome di tanti amici che hanno condiviso la nostra scelta.
Nella lista Viva Gavirate c’erano tre iscritti al PD e dieci senza alcuna tessera. Come può affermare la signora Alberio che era la lista del PD. Ha fatto un grave errore di calcolo dettato probabilmente da vecchi rancori personali con i vertici del PD.
Come può affermare che Tuozzo è talmente padrone della lista da avere messo me nella lista di Viva Gavirate? L’ultima volta che ho visto Tuozzo è stato 15 anni fa. I miei amici di lista non sanno neppure chi è. La verità è che Tuozzo, sgradito a Beccari, non è neppure riuscito ad entrare in lista per il veto di Beccari. Beccari invece è stato supportato da Papalia segretario del PD di Gavirate. A lui Beccari ha affidato tutte le incombenze burocratiche della lista, utilizzandolo come “cane-guida”. Una coppia inscindibile.
Inoltre Beccari ha voluto a tutti i costi in lista il giovane figlio di Papalia affidandogli la gestione della chat e del sito di Viva Gavirate. Nessuno di noi ha potuto interferire. Inoltre il segretario del PD era presente a tutte le riunioni di lista pur non essendo candidato. Una vera coppia di fatto. Beccari ci permetteva anche di esprimerci: un vero democratico. A volte si decidevano insieme alcune strategie. Poi cambiava idea. Sicuramente consultava qualcuno a noi sconosciuto. Probabilmente la linea era dettata da qualche rappresentante di partito anche al di fuori del PD.
Ma a noi e alla gente le guerre tra i “politici di lungo corso” non interessano. Va chiarita anche la modalità con cui è nata la lista. Un giorno Beccari, boicottato da tutti, disperato si è messo in contatto con me attraverso un amico. Io ho portato nella lista altri 5- 6 amici civici che si sono esposti solo per la loro fiducia in me. A questo punto il tram di Beccari ha potuto partire. Prima aveva una sola ruota. Noi abbiamo fornito le altre tre. Senza di noi la lista non c’era. Alberio avrebbe governato indisturbata per altri 5 anni. Era probabilmente il progetto dei vari partiti che lavorano nell’ombra. Beccari, abbandonato da Dio e dagli uomini, non l’aveva capito.
Il 27 maggio vengono eletti nella nostra lista due PD e due civici. Per il capolista la situazione si complica .Il 28 alle ore 17.25 la prima defezione, alle 18.05 la seconda. Due candidate portate da Beccari abbandonano la chat del gruppo senza dare alcuna spiegazione. Alle ore 18.42 il dramma: il capo Beccari abbandona. Tutti noi siamo rimasti orfani… Non ci siamo persi d’animo ed abbiamo continuato a scambiarci messaggi e informazioni sulla chat. Nessuna traccia di Beccari e degli altri PD. Il capo non ha neppure convocato la tradizionale riunione di gruppo che si fa dopo le elezioni per scambiarsi le opinioni e bere un bicchiere insieme. Abbiamo aspettato fiduciosi ma nessuna notizia. Finché un giorno un amico ci ha detto di avere letto nella chat del PD che Beccari era stato eletto capogruppo.
A noi civici eletti in Viva Gavirate Beccari non ha comunicato l’esito della votazione. Successivamente abbiamo saputo che ha partecipato attivamente alla riunione indetta dal PD per discutere il risultato elettorale. Tutto qui. Strano? Eppure è successo ed è tutto documentato. Cosa potevamo fare noi poveri orfanelli? Dopo il dolore per l’abbandono immeritato, ci siamo tirati su le maniche e abbiamo cominciato a fare il nostro umile lavoro di consilieri, tranquilli, senza rancore. Ci siamo consolati vedendo che la gente ci segue e ci dà una mano. E noi diciamo grazie a tutti.
F. Cassani
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