Il medico di base va in pensione, Cazzago Brabbia e Inarzo in subbuglio
Ats Insubria e il consigliere Emanuele Monti rassicurano: "Non lasceremo i due paesi senza medico di base". Venerdì ci sarà un tavolo tecnico con i sindaci del territorio per individuare la soluzione migliore
Il medico va in pensione e i cittadini chiedono un sostituto che riceva in paese. Sembra abbastanza scontato che il medico di base venga sostituito in un paese di poche anime, spesso popolato da persone anziane che hanno difficoltà a spostarsi soprattutto se non devono farsi visitare ma solo farsi prescrivere un farmaco. E invece non è così. La carenza di medici mette in difficoltà che deve procurarsi un dottore di famiglia.
Il medico che andrà in pensione a Cazzago Brabbia è il dottor Gianfranco Schezzi, ma gli altri due medici in servizio non possono accogliere nuovi assistiti. Il tam tam tra i cittadini di Cazzago Brabbia è partito subito. In molti si sono attivati per tempo e sono riusciti a passare al dottor Umberto Surace, ma altri sono rimasti fuori.ATS Insubria conferma però «che arriverà un medico che sostituirà quello che va in pensione. È la prassi essendo un pensionamento, anche se anticipato di qualche mese».
I due sindaci di Cazzago Brabbia e Inarzo, Emilio Magni e Fabrizio Montonati, si sono mobilitati con l’ATS Insubria per capire che cosa fare: «Abbiamo scritto e poi telefonato varie volte. Siamo riusciti a parlare con alcuni funzionari che ci hanno garantito una soluzione al problema». Alcuni medici di Varese si sono detti disponibili a sostituire il medico in pensione, ricevendo nel suo ambulatorio. «Quello che abbiamo voluto evitare assolutamente è che i pazienti di Cazzago e Inarzo fossero costretti ad andare a Varese e sembra che sia possibile. Aspettiamo entro venerdì una risposta definitiva, ma se ci confermassero la presenza di un sostituto, tutti i cittadini avrebbero il loro medico di base».
«Cazzago Brabbia e Inarzo non resteranno senza medico di base. In vista del pensionamento dell’attuale dottore a servizio dei due comuni, infatti, ci siamo già attivati con il Direttore generale dell’Ats Insubria, Lucas Gutierrez, per la sua sostituzione. L’obiettivo, come Regione Lombardia, è quello di continuare a garantire ai cittadini anche delle realtà più piccole il diritto di avere sul proprio territorio i servizi sanitari basilari, in modo da evitare che i mutuati debbano subire i disagi di andare fino a Varese per una visita medica – commenta il consigliere regionale della Lega, Emanuele Monti, Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia -. Venerdì ci sarà un tavolo tecnico con i sindaci del territorio per individuare la soluzione migliore e decidere tutti insieme per la sostituzione – precisa Monti – dopodiché non posso non constatare che questa situazione nasce, come altre, da una mancata programmazione sanitaria, sul personale non solo sanitario-ospedaliero, ma anche su quello di medicina generale, che vede ad oggi circa 200 posti vacanti. Come Regione Lombardia stiamo facendo molto per porre un argine a questa situazione. Giusto quest’anno abbiamo triplicato il numero di borse di studio proprio destinate alla medicina generale. Continueremo a lavorare in questo senso per poter garantire l’attuale livello di offerta sanitaria e per ampliare sempre di più nel corso del tempo, puntando sulla qualità dovuta ai cittadini lombardi», conclude Monti.
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