Sconfiggere il tumore con la genetica: il Consiglio regionale approva
Il consiglio ha accolto all'unanimità la necessità di dare percorsi strutturati a pazienti che evidenziano mutazioni genetiche

«Oggi, attraverso lo studio della genetica, la scienza ci offre la possibilità di affrontare le patologie oncologiche con una prospettiva più ampia rispetto al passato in termini di sorveglianza, tempestività nelle diagnosi e cura. In consiglio Regionale abbiamo affrontato questa tematica votando una mozione che riguarda i pazienti affetti da mutazioni genetiche allo scopo di creare percorsi diagnostici e di cura dedicati all’interno delle Breast Unit Regionali».
Lo ha comunicato la Vicepresidente del Consiglio della Regione Lombardia Francesca Brianza illustrando il provvedimento.
«Particolari mutazioni genetiche – spiega Brianza – sono responsabili di circa il 25-30 % dei casi di tumore ereditari della mammella e dell’ovaio nelle donne e di circa il 13% dei carcinomi della mammella maschile oltre ad incrementare il rischio di sviluppare il carcinoma della prostata, del colon e del pancreas. Già dal 2015 questa regione si è dotata dell’esenzione del ticket e 1500 donne hanno potuto usufruire di questa misura. Un grande successo ma questo non basta: è infatti indispensabile accompagnare i pazienti affetti da mutazioni genetiche, e quindi con un elevato rischio di sviluppare patologie tumorali, attraverso un percorso, sicuramente complesso, garantendo la massima serietà e sicurezza. Questo percorso – continua – è possibile intraprenderlo esclusivamente all’interno delle Breast Unit, veri poli di eccellenza nella cura delle patologie oncologiche dove il paziente è preso in carico da un team di medici esperti».
«È fondamentale puntare sulla genetica, per quanto riguarda l’opera di prevenzione dei tumori – spiega Emanuele Monti (Lega), Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia – valorizzando quelle realtà che lavorano in questo campo e già rappresentano un’eccellenza nell’ambito sanitario non solo lombardo, ma nazionale. Ho accompagnato l’Assessore Gallera, settimana scorsa, a visitare la Breast Unit di Varese, che rappresenta una chiaro esempio di questa eccellenza lombarda. Lo studio genetico dei casi di tumore può portare a migliorare la nostra capacità di prevenzione e risposta contro questa malattia».
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