Uno spettacolo teatrale per ricordare il sacrificio dei Cinque Martiri
I cinque partigiani, originari del paese e della vicina Samarate e Verghera, furono sorpresi dai fascisti il 5 gennaio 1945. Venerdì 3 gennaio in scena anche lo spettacolo teatrale "Ruggine - Morto per la libertà"

Come ogni anno, Ferno e Samarate ricordano il sacrificio dei “Cinque martiri”, i cinque partigiani uccisi il 5 gennaio del 1945, settantacinque anni fa.
La commemorazione organizzata anche dai Comuni si terrà il 4 e 5 gennaio, ma sarà anticipata venerdì 3 gennaio 2020 al Salone della cooperativa San Martino dallo spettacolo teatrale “Ruggine – Morto per la libertà”, di e con Carlo Albé, voce e chitarra di Enrico Gerli.
L’evento è promosso dalla cooperativa in collaborazione con Anpi Provinciale, Anpi Ferno e Lonate Pozzolo, Anpi Verghera e Samarate, SPI-CGIL Somma e Gallarate
I “cinque martiri” si chiamavano Nino Locarno, Silvano Fantin, Dante Pozzi, Claudio Magnoli e Paolo Salemi: erano partigiani della Prima Brigata Lombarda della Montagna, originari di Ferno e Samarate. Furono sorpresi dai fascisti alla cascina Brabbia, allora quasi isolata ai margini del paese, dove oggi sorge la scuola elementare.
La brigata guidata dal fernese Antonio Jelmini (“Fagno”), operò nella pianura intorno a Gallarate, inviò uomini in montagna nell’Ossola, si spinse anche oltre Ticino, in provincia di Novara, avendo a Mezzomerico una delle sue basi principali: ha avuto nei due anni di guerra partigiana dieci caduti e quindici feriti.
«Alla data della liberazione – spiega l’Anpi di Gallarate sul suo sito – erano in forza alla 1ª brigata lombarda 164 uomini, per undici dei quali la militanza partigiana decorreva dal settembre 1943. La maggioranza dei militanti della brigata aveva meno di vent’anni alla data dell’8 settembre, solo undici superavano i 30 anni».
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