Una voce dell’enciclopedia Treccani dedicata a Vittorio Tavernari
L’artista milanese, ma varesino di adozione, ha ora il posto che merita nella famosa enciclopedia: è stata infatti pubblicata la voce che lo riguarda nel dizionario biografico degli Italiani

L’artista milanese, ma varesino di adozione, Vittorio Tavernari ha ora il posto che si merita nell’enciclopedia Treccani: è stata infatti pubblicata la voce che lo riguarda nel dizionario biografico Treccani, sia nella versione Online che in quella cartacea.
«Circa un anno fa sono stata contattata dalla dottoressa Serpolli, che mi comunicava che era sta incaricata di scrivere la voce su mio padre per il Dizionario Biografico degli Italiani – racconta Carla Tavernari, figlia dell’artista – Naturalmente le ho fornito alcuni materiali, presenti nell’archivio, di cui la studiosa aveva bisogno per la stesura della biografia. La bella notizia della sua pubblicazione mi è stata comunicata in questi giorni».
Come recita la voce della Treccani, Vittorio Tavernari nacque a Milano il 28 settembre 1919. Dal 1939 al 1943 svolse il servizio militare tra Varese e Como, dove si unì al gruppo degli astrattisti, e strinse amicizia con Mario Radice, Manlio Rho e i protagonisti del razionalismo: Giuseppe Terragni, Pietro Lingeri e Cesare Cattaneo.
Nel 1944 sposò a Varese la violinista Piera Regazzoni, con la quale approfondì l’interesse per la musica classica e condivise l’intera esistenza insieme ai loro figli Giovanni e Carla. La casa varesina divenne luogo d’incontro per intellettuali e artisti che, con le loro famiglie, si legarono alla coppia di profonda amicizia. come Piero Chiara, Guido Piovene, Ezio Bassani, Renato Guttuso, Dante Isella, Giuseppe Panza di Biumo, Renato Birolli, Mario De Micheli e altri.
Le sue opere sono state esposte a Parigi, Oslo, Tokyo, Pittsburgh, Dresda e Bucarest. Suo il restauro della sala Alessi in palazzo Marino a Milano, dove eseguì il bassorilievo “Il giorno”, suoi i bassorilievi della fontana in piazza della Libertà e il Monumento ai caduti di tutte le guerre a Gallarate. Nel 1962 l’opera in legno “Grande torso femminile” entrò nelle collezioni del Museum of modern art di New York. Nel 1964 la XXXII Biennale di Venezia dedicò a Tavernari una sala personale con undici sculture.
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