Ficco (Uilm): “Per Whirlpool l’Italia non è più strategica”
Il segretario nazionale della Uilm ha incontrato i lavoratori di Cassinetta di Biandronno. «Il problema non è solo Napoli, segnali di forte disimpegno arrivano anche da Siena». Il sindacato ha indetto uno sciopero di 4 ore e sta organizzando una manifestazione nazionale

A livello sindacale per Whirlpool si prospetta una primavera molto calda. Il segretario nazionale della Uilm, Gianluca Ficco, intervenuto all’assemblea dei lavoratori nello stabilimento di Cassinetta di Biandronno ha fatto un’analisi a durissima della vertenza aperta dalla multinazionale americana sulla fabbrica di Napoli. Il sindacalista, in un’assemblea molto partecipata, ha affrontato la questione partendo dal piano politico e dal ruolo svolto dal ministero dello Sviluppo economico per arrivare alla mancata integrazione dopo l’incorporazione di Indesit. «Il ministro non è un soggetto qualsiasi – ha detto Ficco – e quindi qualcosa può fare, come altri governi hanno fatto nel recente passato per limitare i licenziamenti».
Secondo il sindacalista, la vertenza con Whirlpool non sarebbe legata solo al destino di Napoli, ma più in generale a un disimpegno rispetto all’Italia che non sarebbe più strategica per gli investimenti della multinazionale americana. «I segnali di disimpegno arrivano anche da Siena – continua Ficco – La sede di Pero è in buona parte vuota e si cominciano a delocalizzare le funzioni di staff e ricerca. E non abbiamo segnali che l’azienda voglia rispettare gli impegni presi nel piano industriale approvato nell’autunno del 2018».
Fiom, Fim e Uilm hanno indetto uno sciopero di quattro ore per venerdì 7 febbraio e stanno organizzando una manifestazione a livello nazionale. Il sindacato chiede di mettere la parola fine alle delocalizzazioni, di confermare gli ammortizzatori sociali, rispettare il piano industriale, che a Cassinetta significa ricollocare gli ultimi impiegati in esubero e procedere con la stabilizzazione dei precari. «Qui non si tratta più di scioperare per altruismo – conclude Ficco – I lavoratori sono consapevoli che si tratta di condividere gli stessi interessi che riguardano Napoli, ma anche Siena e Cassinetta di Biandronno. L’azienda ha scaricato sui lavoratori e il sindacato l’operazione di fusione con Indesit che noi a suo tempo avevamo giudicato troppo frettolosa e che per questo motivo ha portato alla cannibalizzazione delle quote di mercato».
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