Binelli, Lega, chiede una censura per il Sindaco: “Non risponde sui ritardi del parcheggio di via Staurenghi”

La questione discussa anche durante la seduta della commissione Affari Generali

Fabio Binelli Lega

“La mancata risposta sul tema dei costi e dei ritardi del parcheggio di via Staurenghi è l’ennesima prova dell’assoluta assenza di trasparenza della giunta Galimberti. Il sindaco rifiuta di fornire le informazioni sui costi indotti sui cittadini dalla sua continua attività di propaganda che lo porta a fare inaugurazioni anche quando le opere non sono terminate”.

Così Fabio Binelli, Capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Varese, che attacca il sindaco per la mancata risposta ad una sua interrogazione, presentata il 18 ottobre 2019, dove chiedeva informazione sui costi e sui ritardi nella realizzazione dell’autosilo tra via Staurenghi e via Sempione.

“Il primo cittadino non si è minimamente preoccupato di rispondere ad una richiesta formale presentata da un Consigliere comunale – spiega Binelli con una nota diffusa alla stampa – questo la dice lunga sul rispetto che ha il sindaco degli esponenti eletti a rappresentare i cittadini. Del resto, lo avevamo già capito dal suo continuo fuggire ad un’altra interrogazione, quella in cui si chiedeva se avrebbe mai indetto il famoso referendum sul suo stipendio. La giunta Galimberti si caratterizza per la mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, dei suoi rappresentanti e per una generale mancanza di trasparenza sulle decisioni che vengono prese”.

“Per questo – conclude il consigliere leghista – ho presentato al Presidente del Consiglio comunale la richiesta di censura del sindaco, sulla base dell’art. 29 comma 2 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale. Un atto formale, che servirà però a dimostrare come ancora una volta questa maggioranza e il loro sindaco non abbiano minimamente rispetto per i cittadini”.

LA QUESTIONE DEI RITARDI DISCUSSA IN COMMISSIONE AFFARI GENERALI

Dopo protesta del consigliere Binelli la questione dei ritardi nelle risposte alle interrogazioni (che per regolamento comunale dovrebbero arrivare entro 30 giorni) è stata oggetto di discussione nella seduta del 3 marzo della commissione affari generali, che stava discutendo le modifiche al consiglio comunale .

A sollevare la questione proprio Stefano Malerba, presidente del consiglio comunale e rappresentante di Italia Viva, che aveva ricevuto la richiesta di censura. Malerba ha ricordato che che la mancata risposta all’interrogazione comporta una censura da parte del presidente del consiglio comunale, ma tale censura non porta con sè una sanzione accessoria, cosa che affievolisce l’impegno del rappresentante di giunta a rispondere. Per questo, ha proposto di aggiungere un comma con una sanzione a questo riguardo.

Nel dibattito che ne è seguito, il presidente della commissione Giacomo Fisco ha proposto una soluzione che è sembrata da tenere in considerazione: la possibilità, nel caso sia superato il limite di 30 giorni dall’interrogazione senza una risposta valida, che tale interrogazione sia messa all’ordine del giorno del primo consiglio comunale utile, costringendo cosi il membro di giunta a dare risposta.

Su tale proposta la commissione ha deciso un tempo di riflessione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Marzo 2020
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