La quarantena dei bambini in comunità, l’esperienza de Il Piccolo Principe
Grazie ad un progetto dell'agenzia Dire e del Coordinamento Nazionale delle Comunità per Minori i piccoli ospiti della comunità di Busto Arsizio hanno raccontato la loro quarantena

Non tutti i bambini possono passare questa quarantena a casa coi propri genitori. Alcuni di loro vivono nelle comunità per minori che, momentaneamente, è la loro casa e la loro famiglia. Una grande famiglia allargata come quella della comunità de ‘Il piccolo principe’ di Busto Arsizio che in un video ha raccontato la quarantena dei bambini ospitati in struttura tra libri, svaghi e voglia di ricominciare.
Un messaggio il cui valore è aumentato proprio perché a dirlo sono ragazzi che una casa vera e propria non ce l’hanno, ma vivono in una grande famiglia composta da 30 educatori e 40 giovani. Quindi “restate a casa” scrivono i ragazzi nel video, perché ‘Everything’s Gonna Be Alright’, come recita la canzone di Bob Marley colonna sonora del loro filmato.
In questo periodo di isolamento – scrive l’agenzia Dire Giovani che ha promosso questo progetto di racconto -, la vita delle comunità si è complicata, per questo il Coordinamento Nazionale delle Comunità per Minori (Cncm) e l’Agenzia Dire-Diregiovani.it hanno dato il via al progetto ‘Io resto in comunità. Le comunità per i minorenni al tempo del Coronavirus’, per dare voce ai ragazzi e alle ragazze che vivono questo contesto. Partendo da un’idea dalla Comunità educativa per minori C.A.Gi.V.A., gestita dalla cooperativa Progetto sociale di Cantù (Como), è stato quindi pensato un progetto per condividere all’esterno ciò che i ragazzi e le ragazze vivono e provano ai tempi della forzata permanenza all’interno delle comunità. L’obiettivo è quello di far tirar fuori ai ragazzi e alle ragazze le loro emozioni, e rendere l’idea di cosa significhi vivere in un contesto comunitario.
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