Monti (Lega) critica il decreto Cura Italia: “Dimentica i più deboli”
Il presidente della Commissione Regionale Sanità spiega: "Roma volta le spalle a una Regione che da sempre versa soldi a pioggia allo stato centrale"

Il consigliere regionale della Lega, Emanuele Monti, va all’attacco del recente decreto “Cura Italia” varato dal Governo in piena emergenza Covid-19. «Una volta di più il Governo si dimentica delle fasce più deboli del Paese e della Lombardia in particolare. Nel Cura Italia non vi è nessun aumento del Fondo per la non autosufficienza, nulla per le residenze per anziani colpite dal coronavirus oltreché dalla riduzione del personale sanitario, nulla per i Caregiver familiari. Nulla di nulla».
Monti, che è anche presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione, prosegue: «Questo è il motivo per cui la Lega alla guida di Regione Lombardia, facendo proprie le istanze di milioni di lombardi, aveva chiesto maggiore autonomia. Oggi il tempo, purtroppo ci dà ragione. Dopo aver versato per decine di anni soldi a pioggia al Governo centrale, ora che siamo noi in condizioni di bisogno Roma ci volta le spalle. In III Commissione porteremo una Risoluzione in cui si chiede alla Giunta regionale di continuare nell’azione di sollecitazione al Governo, così come già messa in campo in sede di Conferenza delle Regioni, affinché si realizzi un incremento del Fondo della non autosufficienze, già di per sé inadeguato in condizioni di normalità. Così come ritengo necessario ed indispensabile anche l’incremento del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, al fine di poter fronteggiare l’aumentato carico dei servizi socio-assistenziali richiesti dal territorio e per continuare a garantire i livelli di programmazione consolidati negli anni».
L’esponente varesino della Lega insiste: «In Lombardia siamo molto attenti ai problemi legati alla disabilità. Come emerge infatti dalla mia ultima proposta alla Giunta regionale, che consiste nel dare mandato a tutti i sindaci della Lombardia, affinché tramite i loro servizi comunali possano tenere un’agenda oraria dei parchi pubblici di loro gestione, in modo tale che le famiglie con bambini con disturbo dello spettro autistico a altre disabilità gravi possano prenotarsi e avere il parco, per un’ora, tutto per sé senza rischi per la salute».
Infine conclude: «È fondamentale sostenere le famiglie lombarde che vedono, in questo periodo, il rischio di un aumento delle loro difficoltà. Roma non deve dimenticarci o ignorarci, dopo tutto ciò che la Lombardia ha fatto in questi anni, come traino economico del Paese-Italia».
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