Pochi tamponi e in ritardo: il sindaco Galimberti chiede un tavolo provinciale

Il sindaco commenta l'attività avviata di test al Molina avvenuti, però in grave ritardo e chiede al nuovo prefetto di istituire un tavolo istituzionale

coronavirus foto generiche vario varie

«Bene che si stiano facendo i tamponi al Molina e nelle altre strutture residenziali ma purtroppo devo sottolineare due cose: sono ancora troppo pochi gli screening effettuati e sopratutto sono in ritardo, andavano fatti settimane fa, come io ed altri sindaci nonchè le diverse residenze (anziani e disabili) avevamo chiesto. I tamponi infatti sono necessari per proteggere ulteriormente ospiti e personale». Così il sindaco Davide Galimberti in merito all’ultimo comunicato della Fondazione Molina sui risultati dei 20 tamponi effettuati in questi giorni.

«Ringrazio l’ATS – prosegue i sindaco – che ha messo in campo, insieme alle strutture varesine, tutti i protocolli necessari per contenere il virus e che si è attivata per fare le analisi sui contagi. Come è stato detto in più occasioni infatti nella struttura per anziani di Varese sono state attivate le precauzioni per tutelare ospiti e personale. Quello dei tamponi però è un tema che ci pare sia stato affrontato con troppo ritardo mentre in questi luoghi sono urgenti, tanto che in alcuni casi, in attesa di effettuare i tamponi, si è ricorso ai test sierologici o ad alcuni laboratori fuori regione. Chiediamo che sulle strutture residenziali – conclude Galimberti – venga aperto urgentemente un tavolo di confronto a livello provinciale con tutti i livelli istituzionali perché in questo momento di crisi sanitaria sono una emergenza nell’emergenza. Tale richiesta l’ho avanzata anche questa mattina al nuovo Prefetto, il dott. Dario Caputo, nel corso dell’informale incontro conoscitivo e di benvenuto che abbiamo avuto».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Aprile 2020
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