Anche l’italiano tra le vittime del Covid
La riflessione di un attento lettore alle prese con la comunicazione istituzionale in un momento d'emergenza
Gentile redazione,
Stando ai dati ufficiali a oggi, 2 maggio 2020, il covid ha ucciso oltre 28mila italiani.
Non ho intenzione di dare fiato alle congetture complottiste ma di considerare quello che, senza dubbio, rende il virus ancora più mortale: la comunicazione degli uomini al comando.
Nella scorsa settimana ho avuto modo di constatare quanto poco interessi ai gestori della crisi (nello specifico a Franco Locatelli presidente del Consiglio Superiore di Sanità) farsi capire da tutti gli italiani mentre parlano. Lo dico certo di non poter essere smentito: l’uso di parole straniere per parlare a una popolazione (quella italiana), che in buona percentuale padroneggia male anche la propria, è segno di totale mancanza di responsabilità e di rispetto.
Per mesi non sono riuscito a capire perchè è stata utilizzata la parola lockdown invece dell’equivalente italiano: confinamento. Forse suona meno dura e meno spaventevole ma faccio presente che mia madre mi ha chiesto “Ma scusa Giulio, cosa diavolo è il locdaun?”. Questa è la prova provata che moltissime persone, non padroneggiando altro che la loro lingua, sono state lasciate indietro, vittime della loro scarsa scolarizzazione: questo credo che sia davvero deplorevole.
L’ultimo raccapricciante esempio è arrivato la scorsa settimana.
In tv appare il capo della Protezione Civile che ragguaglia sui numeri dell’epidemia passando poi la parola a Franco Locatelli. Uno dei tanti giornalisti presenti da remoto gli pone una domanda per fare chiarezza sull’uso della mascherina. Locatelli spiega bene che la protezione è limitata poichè il fine di tale dispositivo è solo di prevenire il droplet. Punto.
Il droplet? Mi scusi Presidente ma come diavolo fa a pretendere che tutti gli italiani capiscano cosa è il droplet?
Le fa schifo usare l’espressione “blocca le goccie di saliva che emettiamo parlando o starnutendo”?
Le da fastidio che la spiegazione arrivi a tutti gli italiani, mia madre compresa?
Crede davvero che l’utilizzo di termini tecnici e anglofoni renda la sua comunicazione più efficace?
Resto allibito e sconcertato che gli uomini messi ai posti di comando non si preoccupino di mia madre e di chi non può capire ogni parola di un discorso importante e a loro rivolto.
Una comunicazione di questo tipo rende incomprensibile l’intero discorso e mette a rischio la vita di chi non riesce a capire: Presidente, Lei riesce a capirlo? Io credo di no, altrimenti, nella stessa conferenza, Lei avrebbe impiegato pochi secondi per tradurre anche a mia madre il significato del termine droplet.
Sono davvero sgomento. Oltre alle vittime già conteggiare per il virus, quelle che verranno (perchè purtroppo ne verranno) saranno da imputare anche alle disposizioni obbligatorie comunicate in modo incompresibile da chi ha invece il compito di difendere tutti gli italiani.
La lezione io l’ho imparata grazie a Marco Giovannelli, direttore del giornale varesino con cui ho collaborato anni addietro.
Quando presentavo un “pezzo” per la pubblicazione lui mi redarguiva ogni volta che utilizzavo parole forbite o perifrasi troppo articolate
“Giulio, ricordati che la tua scrittura deve essere democratica. Quando parli o scrivi pensa a tua mamma o a tua nonna: anche loro hanno il diritto di capire quello che intendi”.
Una grande lezione che da quel lontano giorno ho fatta mia.
Caro Presidente Locatelli cerchi di democratizzare la sua comunicazione o ci andranno di mezzo gli italiani meno istruiti di lei e questo non è un favore che le chiedo io ma un dovere che lei dovrebbe già sentire suo.
L’italiano (come lingua) è da aggiungere ai morti di questa pandemia: cerchi di limitare danni ulteriori.
Con rispetto,
un italiano medio.
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Bellissima lettera che dovrebbero leggere tutti i Direttori dei vari Telegiornali e Giornali e anche i nostri Governati quando fanno interventi, oltretutto leggendo il foglietto, sproloquiando parole in inglese con pronunce terrificanti. Parlate come mangiate e vi capiranno almeno i VOSTRI se non TUTTI.
Grazie all’ “italiano medio” e al Vostro GRANDE DIRETTORE.