Il concorso che moltiplica la precarietà: accade al liceo coreutico
Protestano i docenti del Pina Bausch per i pochi posti a concorso (meno del 20%) e per la modalità di selezione "a crocette"

Forse non tutti sanno che il liceo coreutico Pina Bausch di Busto Arsizio è stato uno dei primi 5 istituiti in Italia (a seguito della riforma del 2010 che ha introdotto un corso liceale specifico per lo studio e la pratica di diverse tecniche di danza), il primo dei 3 coreutici presenti in Lombardia. I docenti che lo hanno avviato nelle discipline specifiche del corso sono stati reclutati direttamente dall’Istituto (non esistevano e non esistono ad oggi delle graduatorie in merito) pescando nelle accademie di tutta Italia e hanno lavorato di fatto da apripista, scrivendo, assieme ai colleghi, gli obbiettivi e le competenze didattiche per i loro studenti, partecipando attivamente alla “Cabina di regia” nazionale.
“Nonostante questo siamo stati esclusi dai concorsi per diventare insegnanti di ruolo sia nel 2016, sia nel 2018. Poi sono state istituite per noi tre classi di concorso (Tecnica della danza classica A57, Tecnica della danza contemporanea A58 e Tecniche di accompagnamento alla danza e Teoria e pratica musicale per la danza A59) che per la prima volta sono state incluse finalmente nel Concorso straordinario 2020 annunciato dal ministro Azzolina. Ma solo per un numero insufficiente di posti (meno del 20%, ndr). I posti a concorso sono talmente pochi che invece di stabilizzare la categoria avranno l’effetto di aumentarne la precarietà”, denuncia Valeria Canoro, portavoce dei docenti del coreutico Pina Bausch di Busto Arsizio.
Per la sua classe di insegnamento, ad esempio, la danza contemporanea, il concorso mette al bando 9 posti in tutta Italia, di cui 1 solo in Lombardia (contro i 6 docenti attivi ad oggi in regione, di cui 2 a Busto) e nessuno in Veneto e Piemonte. Proporzioni simili sono valide anche per la Danza classica (4 posti al bando in Lombardia su 12 cattedre, di cui 5 a Busto) e per l’accompagnamento musicale alla danza (5 posti su 20 cattedre lombarde, di cui 5 al Pina Bausch).
“Per nove anni siamo stati supplenti di noi stessi – spiega Canoro – la maggior parte di noi arrivano da lontano, e hanno modificato i propri progetti di vita per contribuire a far nascere e crescere il liceo coreutico. Avevo 28 anni quando sono arrivata qui da Latina nel 2011. Ci ho investito nove anni della mia vita”.
Finalmente arriva il concorso, il primo cui hanno accesso gli insegnanti caratterizzanti del coreutico: “Invece si regolarizzare la nostra posizione crea un’insensata guerra all’unico posto fisso messo al bando, rendendo tutti gli altri ancora più precari di prima”. Matematicamente la maggior parte dei docenti specifici del coreutico non avrà la possibilità di vincere il concorso, e tutti, per la prima volta in nove anni, rischiano di perdere le classi con cui stanno lavorando.
Sotto accusa anche la modalità di selezione: “Ma come si fa a valutare un insegnante di danza o di accompagnamento musicale alla danza con un test a crocette?”
“Non ci sentiamo tutelati nella nostra professionalità”, conclude Canoro a nome dei 10 docenti del coreutico di Busto Arsizio.
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