La prima tappa della Francisca da Lavena Ponte Tresa a Ganna
Il racconto del primo giorno di cammino sullo storico percorso, tra laghi, corsi d'acqua e il piacere dell'incontro
Quindici chilometri di strada tra piste ciclabili e stradine. La prima tappa della Via Francisca offre scorci naturalistici notevoli con due laghi, il Ceresio e quello di Ghirla, e diversi piccoli corsi d’acqua.
Siamo partiti da Varese, punto di incontro per tutti e sedici i componenti del gruppo, con un bus delle Autolinee Varesine.
La piccola Emilia di un anno e mezzo è la più giovane della compagnia. Un po’ con i suoi piedini, un po’ in braccio alla mamma ha percorso tutta la tappa. Alessandro e Giampaolo i più maturi del gruppo molto composito. Loro con me, Laura, Nadia, Neven, Stefano e Marta proseguiremo fino a Pavia.
A Ponte Tresa ci aspettava il sindaco Massimo Mastromarino per salutarci.
Una bella giornata con il sole e un venticello che ha permesso di camminare fino a Ganna con una ottima temperatura.
Solo alcuni di noi hanno percorso altri cammini. Per tanto questa sarà la prima vera esperienza. E così la Via Francisca per loro è un battesimo. Bello vedere lo stupore nel camminare a due passi da casa e scoprire luoghi non conosciuti.
L’emozione che affiora è forte ed è un mix tra il desiderio di scoprire nuovi posti e mettersi alla prova anche dal punto di vista fisico.
La salita fino al parco dell’Argentera è piacevole. Tutto il percorso si sviluppa sul sedime della vecchia tramvia fino a Marchirolo. Si passa da Cadegliano Viconago e poi Cugliate Fabiasco. Da lì si arriva al maglio di Ghirla e poi costeggiando il lago fino a Ganna.
Un tracciato semplice con poca pendenza e per oltre metà della strada immerso nella natura. Si attraversa la Val Marchirolo per arrivare a uno dei punti di accesso del parco del Campo dei fiori.
La tappa finisce alla Badia di Ganna, luogo di arte e di storia. Da lì ancora pochi passi per arrivare all’Albergo 3 risotti. Non proprio un ostello tradizionale, ma la struttura ha aderito al progetto per lo sviluppo della Via e così offre condizioni speciali per i Pellegrini.
La maggior parte dei componenti non si conoscevano e il cammino diventa così anche una occasione di interazioni condividendo una comune passione.
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