L’assistenza ai malati terminali in Italia
La problematica dell’assistenza ai malati terminali è molto sentita nel nostro Paese

La problematica dell’assistenza ai malati terminali è molto sentita nel nostro Paese. Alcune associazioni preferiscono definirli malati inguaribili, in quanto il reale termine della loro vita potrebbe non essere tanto vicino; essere affetti da una malattia inguaribile non significa che non si possano ricevere quotidianamente delle cure, che consentono di trascorrere al meglio la propria vita. L’assistenza a questi malati, costretti spesso a costanti terapie, è possibile secondo varie alternative: dall’assistenza domiciliare, fino al ricovero all’interno di hospice o di case sollievo. Vidas è l’associazione milanese per l’assistenza ai malati inguaribili, che segue ogni giorno varie decine di pazienti.
In cosa consiste l’assistenza
L’assistenza ad un malato inguaribile si configura in una serie di interventi, di genere molto ampio. A partire ovviamente dalle effettive cure per questo genere di pazienti, considerando anche le cosiddette cure palliative. Nel completo rispetto delle esigenze e della persona del singolo malato, lo scopo che si prefigge chi si occupa di malati inguaribili è quello di far vivere loro al meglio ogni singolo giorno. Si tratta quindi di alleviare il dolore, ma anche di far intervenire tutti gli specialisti necessari in ogni specifica situazione. Non solo dal punto di vista puramente medico, ma anche da quello piscologico ed emotivo. Le équipe che si occupano di malati inguaribili sono costituite quindi da medici, infermieri e personale assistenziale, ma anche da assistenti sociali, psicologi e terapisti di vario genere, dal logopedista al dietista.
Un’assistenza mirata
Ogni persona che soffre di una malattia inguaribile ha personali e specifiche esigenze. Per questo motivo l’assistenza deve essere calibrata in modo corretto, per rispondere alle diverse esigenze. Le soluzioni sono quindi variegate, anche dal punto di vista puramente logistico. Ci sono pazienti che sono seguiti al proprio domicilio; nel nostro Paese c’è grande attenzione a questo concetto, visto che spesso il poter trascorrere le proprie giornate con i parenti più stretti e in un ambiente familiare è già di per sé un aiuto al paziente terminale. Ci sono poi situazioni in cui è necessario il ricovero in situazioni protette, con la possibilità di essere seguiti ogni giorno, 24 ore al giorno. Si tratta di case del sollievo e hospice, strutture appositamente organizzate per ospitare soggetti con patologie inguaribili di ogni età, in cui è possibile fornire le cure più adatte per ogni singolo caso.
L’assistenza e l’emergenza Covid-19
In questo periodo in cui la pandemia da Covid-19 ha posto alcuni limiti all’incontro tra le persone, la questione dei malati inguaribili appare ancora più complessa. Purtroppo l’emergenza ha rallentato la gran parte delle attività di volontariato in questo settore, così come negli ospedali e in qualsiasi struttura simile. Anche per i parenti l’incontro con il familiare affetto da malattia inguaribile si è complicato. Tali incontri possono infatti avvenire solo dopo precisi controlli medici e in ogni caso utilizzando tutti i DPI disponibili, in modo da evitare qualsiasi fonte di contagio. Il paziente affetto da una malattia inguaribile si configura infatti come soggetto debole, che non deve essere esposto a infezioni di questo genere.
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