Un kit a casa dall’Università per continuare a studiare fisica

Gli studenti di Apllied Elettronics dell’Insubria continuano a studiare attraverso un kit di strumenti pensato dalla professoressa Prest

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Si chiama Michela Prest, la professoressa di Applied Elettronics, uno dei corsi della laurea magistrale di Fisica all’Università degli Studi dell’Insubria, ad aver pensato ad un kit tecnico per dare la possibilità agli studenti del corso di continuare a esercitarsi a casa e comprendere più facilmente le lezioni teoriche.

La didattica in presenza del corso di Applied Elettronics consiste in una parte teorica con le simulazioni di come funzionano gli strumenti e in una parte pratica in laboratorio, ma da casa l’esercitazione manuale non sarebbe stata possibile senza il contributo della professoressa Michela Prest: «Dal 5 marzo, abbiamo fatto l’elettronica analogica attraverso le videoconferenze simulando come si comportavano i singoli circuiti, mentre la parte di elettronica digitale l’abbiamo risolta distribuendo ai ragazzi i componenti reali che effettivamente servono a realizzare i circuiti. Abbiamo così trasformato un imprevisto in un modo diverso per fare didattica, in cui non manca il divertimento» ha spiegato la professoressa Michela Prest. E ha continuato: «Ci siamo adeguati, è vero, ma abbiamo anche imparato. Ora sappiamo di poter sperimentare anche da casa continuando senza alcun rallentamento del programma. Si tratta di una garanzia per gli studenti».

Il kit tecnico in dotazione agli studenti comprende breadboard (la basetta in cui si costruiscono i circuiti) con resistenze, led, transistor e fili; l’oscilloscopio “tascabile” digilent per generare e leggere i segnali da computer; un multimetro per misurare le tensioni, le correnti ai capi di alcuni componenti del circuito; un FPGA, ovvero un circuito programmabile per esperimenti di elettronica digitale; un Arduino Uno (piattaforma hardware) e i cavi per i vari collegamenti.

«In questa situazione di emergenza è stato utile continuare le lezioni teoriche, ma l’ideale, per noi studenti di queste materie, è essere in un laboratorio per applicare quello che studiamo. Comprendere dalle lezioni frontali non è semplice perché l’elettronica consiste in molta pratica – ha raccontato Federico Ronchetti -. Per questo la nostra prof. ha pensato di creare un kit per poterci esercitare anche a casa ed è stata un’ottima idea, semplice e molto formativa. Ci ha dato la possibilità di connetterci al computer per scambiarci opinioni guardando insieme i risultati e le tecniche. È un puro divertimento, ancora più bello del laboratorio in Università, perché hai tutto il materiale lì sulla scrivania che ti stuzzica e puoi esercitarti sempre» – ha concluso Federico, uno degli studenti di Applied Elettronics.

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Pubblicato il 09 Giugno 2020
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