Benefit Covid, Acli: “Indennità anche per i frontalieri”
Potrebbe trattarsi di una indennità fra i 500 e i 600 euro per i lavoratori che residenti in Italia svolgono la propria attività lavorativa in Paesi limitrofi o confinanti
Una indennità anche per i lavoratori frontalieri che erano stati precedentemente esclusi dai benefici Covid. Lo comunica l’Acli che in un comunicato spiega: “Il decreto Rilancio – n. 34/2020 – è stato convertito in legge il 16 luglio con l’approvazione del Senato ed è ora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. L’art. 103-bis del decreto introduce una nuova importante indennità anche per i lavoratori frontalieri che erano stati precedentemente esclusi dai benefici Covid, sia economici che di tutela. La norma riconosce finalmente anche a questa forza-lavoro tanto importante per la nostra provincia una indennità economica”.
E continua: “Il bonus, per la precisione nel testo si parla di contributo, è riconosciuto ai frontalieri vale a dire quei lavoratori che residenti in Italia svolgono la propria attività lavorativa in Paesi limitrofi o confinanti, come la Svizzera. Quali sono i requisiti: residenti in Italia, che svolgono la propria attività nei Paesi confinanti o limitrofi ai confini nazionale; che svolgono la propria attività in altri Paesi non appartenenti all’Unione europea confinanti o limitrofi ai confini nazionali con cui sono vigenti appositi accordi bilaterali.
Per ottenere il bonus devono anche essere: titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa; lavoratori subordinati; titolari di partita IVA, che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro; frontaliero a decorrere dal 23 febbraio 2020; privi dei requisiti stabiliti per beneficiare delle misure di sostegno ai lavoratori previste dal decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, e dal decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 (vale a dire ammortizzatori sociali quali Naspi e DIS-COLL o anche cassa integrazione e bonus 600 euro).
Quale importo: la norma non precisa l’importo economico del bonus riconosciuto ai frontalieri, tuttavia dovrebbe avere un importo che possiamo prevedere analogo a quanto percepito dagli altri lavoratori tutelati per l’emergenza. Ragionevolmente potrebbe trattarsi di una cifra fra 500 e 600 euro. Sono stati stanziati a questo fine 6 milioni di euro per il 2020. La legge prevede che l’importo del nuovo bonus, i criteri attuativi e le modalità di richiesta vengano stabilite con un decreto del Ministro del lavoro, d’intesa con il Ministro dell’economia, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione. Il Patronato Acli è a disposizione da subito per predisporre le domande e fornire informazione ai lavoratori frontalieri. Per info varese@patronato.acli.it qui le nostre sedi http://www.aclivarese.org/patronato-acli.
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Mi risulta che in Canton Ticino hanno previsto delle indennità, anche ai frontalieri, che hanno ridotto le ore di lavoro a causa del coronavirus.