Il bonus Inps da 600 euro richiesto anche da 5 deputati, monta la polemica
La notizia pubblicata dal quotidiano La Repubblica che spiega come la segnalazione sia arrivata direttamente dalla direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell'Inps

Sta facendo molto discutere la notizia pubblicata dal quotidiano La Repubblica circa la richiesta del Bonus Inps da 600 euro (destinato ai professionisti e alle partite iva rimasti senza lavoro durante il lockdown) avanzata da cinque deputati del Parlamento italiano che, ovviamente, non hanno subito alcun taglio di retribuzione durante la pandemia.
Secondo quando scrive il quotidiano la segnalazione è arrivata direttamente dalla direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps, una struttura creata ad hoc dal presidente Pasquale Tridico con l’obiettivo di individuare i truffatori.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio chiedendo le dimissioni dei deputati coinvolti: “Oggi La Repubblica parla di 5 parlamentari, di 5 poveri furbetti che durante la pandemia hanno avuto il coraggio di avanzare richiesta allo Stato per avere il bonus di 600 euro riservato ai lavoratori autonomi e alle partite Iva in difficoltà – dice Di Maio -. Evidentemente non gli bastavano i quasi 13mila euro netti di stipendio al mese, non gli bastavano tutti i benefit e privilegi di cui già godono. È vergognoso. È davvero indecente. I nomi di queste 5 persone sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore”.
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