Accanto alle sue medaglie e alle sue scarpe da runner, l’ultimo saluto a Mario Farsetti
Il funerale di Mario Farsetti ha voluto lasciare, ai moltissimi che si sono presentati alla chiesa di Masnago, un forte segno visivo della sua passione

Al posto della corona di fiori, sopra la cassa c’era letteralmente un pezzo di prato, tutto intorno alla bara bianca erano appese le tante medaglie conquistate con la sua passione, mentre ai suoi piedi c’erano ancora le sue scarpe da corsa.
Il funerale di Mario Farsetti ha voluto lasciare, ai moltissimi che si sono presentati alla chiesa di Masnago a Varese, un forte segno visivo della sua passione, per lui che è morto esercitandola, travolto dalla furia dell’alluvione di qualche giorno fa mentre si allenava tra i sentieri luvinatesi del parco Campo dei Fiori.
«Non è che una morte vale più o meno di un altra, ma ci sono situazioni che ci interrogano e ci lasciano meno sereni» ha sottolineato il parroco don Giampietro Corbetta ricordando l’evento che ha spezzato anzitempo la vita di Farsetti: «Ma forse dobbiamo guardare alla serenità con cui la famiglia ha frrontato tutto questo, a partire dalla scelta delle letture di questa cerimonia. Il salmo per me è stato particolarmente sorprendente: leggo un testo che parla di pascoli erbosi e acque tranquille e penso “caspita, è proprio la natura che non è stata sua amica, le acque non erano per niente tranquille”… e capisco, poichè loro hanno scelto proprio questo testo, che c’è una pace dentro in loro, un guardare oltre la tragedia, che ad acque agitate ha saputo fare fronte con la serenità che il signore offre».

Anche la lettura ricorda la sua vita: «San Paolo descrive se stesso come un atleta che ha terminato la sua corsa: e io, che non ho conosciuto Mario, posso vedere “la sua corsa” in tutte le medaglie appese sulla bara, nelle scarpe da cosa appoggiate sotto. E penso: “stai ricevendo l’ultima medaglia, e te la sta appuntando il Signore”. Non sarà solo un ricordo, ma il segno di come hai affrontato la vita sempre: “Ho combattuto la buona battaglia, ho conservato la fede” aiutando i tuoi fratelli, come se aiutassi il Signore».
Con la fascia tricolore, tra le panche, anche i sindaci di Luvinate e Barasso, che hanno visto le loro due comunità colpite pesantemente dall’alluvione, che ha visto come culmnie della tragedia proprio la morte di Farsetti. L’Atletica Gavirate e la Oxigen Triathlon hannoinvece ricordato il loro socio con una corona e un mazzo di fiori.
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