“Altro che favole, sul Sempione a Somma quattro nuove attività. Con più traffico”

L'ex assessore Pasin critico sul piano di insediamenti tra la statale del Sempione e la ferrovia, ma anche sull'insieme di opere previste tra Mezzana e centro storico

Somma Lombardo generiche

Aree commerciali al posto del verde e «una “urbanistica anni Cinquanta” che dà la prevalenza alle auto su tutto». L’ex assessore sommese Jimmy Pasin torna alla carica sui temi del governo del territorio. E su un punto preciso: il nuovo insediamento commerciale sul Sempione che ha preso il nome dal trasferimento del supermercato Lidl.

«È una favola che non si porta nuova commerciale» attacca Pasin. Una critica al centrosinistra uscente, che anche in campagna elettorale ha difeso il piano (nell’area tra il Sempione, la ferrovia e il Lillapois, per intenderci) che procede per variante al Pgt.

«Si racconta che si sposta solo una attività commerciale. Ma in realtà si insediano quattro nuove attività commerciali: tre da 300, da 900, da 1200 mq non alimentari più 2100 mq di supermercato Lidl che si sposta, raddoppiando la sua superficie. E intanto il capannone della attuale Lidl rimane e probabilmente sarà occupato da altra attività, mica ci andrà un asilo nido».

Al di là dell’aumento di commerciale, Pasin pone due questioni, una di metodo, l’altra di merito.
Quella di merito: «Nel Pgt adottato a febbraio l’amministrazione correttamente ha escluso presenza di commerciale nelle aree terziarie. Il problema è che solo poche settimane dopo aver adottato il piano, a marzo 2020, viene presentata una richiesta per aree commerciali che viene permessa in Variante allo stesso piano. Di fatto riportando l’area a commerciale, come precedeva la precedente amministrazione. Vero che sono bloccate altre operazioni simili, ma così si sta aprendo la strada a future modifiche dello stesso Pgt che l’amministrazione ha appena disegnato».

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L’altro aspetto, nel merito, è più immediato e riguarda la viabilità: «Lo studio presentato per la Vas (Valutazione Ambientale Strategica) prevede un aumento di traffico del 15-20%, tenendo conto – qui sì – anche del possibile inserimento di un’altra attività commerciale nello spazio del LidL attuale». Secondo Pasin l’aggravio sulla viabilità sarebbe significativo e viene sottostimato nella previsione di una nuova rotonda da 40 metri di diametro da realizzare – per dare un’idea – appena a ridosso del confine con il territorio di Arsago Seprio.

«Le rotonde standard Anas su strade statali sono da 50 metri, ma qui si realizza di 40 metri di diametro, dimenticando che sarà in futuro anche svincolo con la tangenziale, nei due tratti verso Arsago e verso la valle» sottolinea l’ex assessore.

La critica, infine, tocca anche gli interventi compensativi previsti (anche questi difesi invece esplicitamente dalla maggioranza di Stefano Bellaria). «In primo luogo è previsto l’ampliamento di via Garzonio con abbattimento di due porzioni di fabbricati: l strettoia è così drammatica e pericolosa?». Anche qui Pasin lamenta un problema di metodo, di regole: «Nel Pgt adottato si dice che su quella via si può demolire ricostruendo nelle stesse forme per mantenere la continuità della cortina, ma l’intervento comunale contraddice questa impostazione. Si dice ai cittadini che una cosa non si può fare ma poi la si fa, seppur per un’opera pubblica».

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Via Garibaldi

Certo, la strettoia esiste e in qualche modo Pasin riconosce che è percepita come un problema. Non concede invece spazio sull’altro intervento, la realizzazione di un parcheggio in via Garibaldi, realizzato abbattendo due edifici (uno più antico, l’altro postbellico) tra quelli che delimitano la strada del centro storico. «Fa perdere la continuità della strada storica e per cosa? Si realizza non una piazza ma un parcheggio. Destinato a chi? Dicono al commercio, ma dal parcheggio interno alle corti e accessibile da via Maspero la via Garibaldi dista 150 metri».

Ed è questa rinuncia ad un (seppur umile) pezzo di centro storico, in cambio di più spazio per le auto, che Pasin vede «una urbanistica da anni Cinquanta, che altrove è superata da tempo».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 18 Settembre 2020
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