L’attacco del manager al sindaco di Busto Arsizio: “Ad Antonelli piace avere una città lurida”
Così ha commentato il presidente del cda di Inticom (Yamamay, Francesco Pinto sul gruppo Busto Arsizio 360°, seguito da oltre 9 mila persone: "Illuminazione e pulizia strade inesistenti"

Francesco Pinto, presidente del consiglio di amministrazione di Inticom, società proprietaria del marchio Yamamay, attacca il sindaco Emanuele Antonelli dalle colonne della pagina facebook Busto Arsizio 360° del quale fanno parte oltre 9 mila persone, ritenendolo responsabile dello stato in cui versano le strade del centro tra odori di urina di cani e persone e illuminazione scarsa (i lavori di rifacimento dell’illuminazione pubblica sono stati assegnati ma bloccati a causa di un ricorso, ndr).
Motivo del suo attacco è la mancanza di pulizia delle strade in città e, in particolare, nel centro cittadino. Il manager a capo di uno dei marchi di abbigliamento intimo più noti in Italia e all’estero, parla di una situazione imbarazzante per quanto riguarda la pulizia delle strade e l’illuminazione pubblica e indica quale responsabile il sindaco Emanuele Antonelli:
Finalmente una settimana di pioggia.
Il meteo ci aiuterà ad avere una città meno sporca.
La situazione del centro pedonale è imbarazzante.
Al Sindaco Emanuele Antonelli piace avere una città lurida.
Ormai non si lavano più le strade e i cani (tutti incontinenti, immagino) imperversano trasformando il centro in un urinatoio pubblico.
Avere un’illuminazione pubblica a dir poco precaria non impedisce ai poveri pedoni di rendersi conto della situazione: l’olezzo intenso è, purtroppo, assai ben riconoscibile.
Mi auguro almeno che la prossima Amministrazione sappia iniziare dalle basi: pulizia, ordine, sicurezza per la nostra città.
Buona serata a tutti.
Moltissimi i commenti di commercianti e semplici cittadini tra chi sostiene la posizione di Pinto e chi, invece, precisa che la colpa non è del sindaco ma dell’inciviltà di molti padroni di animali e bipedi dalla scarsa attitudine al rispetto del bene pubblico. Pinto, dal canto suo, ha risposto a quasi tutti i commenti mantenendo ferma la sua posizione: «È chiaro a tutti che ci sono problemi educativi non banali, tanto nelle famiglie quanto nei proprietari di animali. Questo è un tema specifico, molto serio. Ma non può costituire al tempo stesso un alibi o una giustificazione per abdicare alla funzione pubblica: pulizia, sicurezza e cura del territorio. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte. Da parte mia riscontro che prima si pulivano le strade e si curava l’illuminazione. Ora molto meno se non nulla. Ipotizzo sia una conseguenza di tagli di spesa. Ma così non va bene se abbiamo a cuore la nostra città. E lo dico da immigrato».
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