Strautins e Andersson alla riscossa, Morse si riconferma

Nella sconfitta in extremis di Brescia non mancano le note positive, ma Ruzzier è impalpabile e Ferrero non ne azzecca una

Supercoppa: Openjobmetis Varese - EA7 Milano 77-110

MORSE 7 – Un punto al minuto (15), la capacità di farsi sempre trovare in posizione sotto canestro, per ricevere un passaggio o per svettare a rimbalzo, la mano che non trema mai dalla lunetta. Seconda esibizione assai positiva per il pivot di ricambio biancorosso: conta poco, ma fino a qui è la sorpresa più bella.

SCOLA 6,5 – Nella prima metà di gara snocciola due o tre magie da lustrarsi gli occhi, per senso della posizione, tocco dei polpastrelli, lettura delle difese. Poi si trova un po’ nel mezzo contro avversari atipici come Burns e Sacchetti e perde un po’ i riferimenti difensivi. Un paio di sbavature costano mezzo voto al General e un pezzetto di vittoria a Varese. Ma non ci lamentiamo.

DE NICOLAO 6 – C’è chi lo boccia, ma non siamo d’accordo, specie ripensando alle difficoltà avute con Milano. A Brescia mostra faccia tosta, segna un bel cesto in slalom e soprattutto ha dalla sua il foglio statistiche: 7 assist e 2 recuperi. Ci basta.

JAKOVICS 5 – Qualche bel numero, ma nel complesso non ci è piaciuto: spreca tre liberi (e alla fine peseranno), forza un paio di tiri con poco senso, fatica in regia dove è stato richiamato d’urgenza da Caja. Un po’ bolso, e ci può stare visto che siamo in piena preparazione.

RUZZIER 5 – Per metà partita dà l’idea di voler giocare compassato per provare a far girare bene i meccanismi della squadra. Però poi Ruz si vede sempre meno, non prende mai un’iniziativa (ah sì: una volta entra di destro dal lato sinistro e si fa stoppare…), finisce in panchina con Caja che preferisce il ticket Jakovics-Douglas. In una parola, “male”. Non è qui che si fa la storia, è vero, ma un guizzo sarebbe gradito.

ANDERSSON 6,5 – Sprazzi di gara da protagonista, pur contro un paio di volponi come Burns e Sacchetti che non sono certo favorevoli a fare sconti ai rookie. Lo svedese mostra gran mano e garretti di gomma, accompagnati purtroppo da qualche ritardo “a là Trenord” in fase difensiva. Lì dovrà lavorare, e anche Caja non farà sconti, per il suo bene.

STRAUTINS 7 (IL MIGLIORE) – Imprendibile nei quarti dispari, umano in quelli pari. Ma gioca una di quelle partite in cui gli perdoni volentieri qualche alto e basso, perché nei momenti buoni sfida tutti e torna a casa con il bottino. Gli si chiedeva un miagolio dopo la partita con Milano, è arrivato un ruggito. MVP anche per i lettori della DirettaVN.

DE VICO 5 – Una tripla e mezzo ginocchio sbucciato in difesa che gli fa onore, però dà l’impressione di essere più spettatore della partita altrui che protagonista della propria. Non fa danni, però un canestro in più in certi momenti avrebbe potuto cambiare il vento.

FERRERO 5 (IL PEGGIORE) – Forse peggio di Ruzzier, anche se per scelta non andiamo sotto il 5 con le votazioni nelle partite di Supercoppa (salvo casi di malavita o dolo conclamato). Se il play è impalpabile, il capitano in un paio di occasioni è dannoso tra scelte scombussolate e falli spesi tanto per.

DOUGLAS 5,5 – Spendiamo volentieri mezzo punto di bonus per Toney, un po’ perché l’avvio stavolta ha fatto ben sperare, un po’ perché fiutiamo che dietro quei tiri appena corti, appena mosci, si può celare materiale davvero importante. Certo, a Brescia non si salva: la classica partita dalla quale ti aspetteresti almeno una prodezza che però non arriva (salvo i due liberi a 13” dalla fine, importanti sì ma non decisivi).

Openjobmetis, sprint amaro: Brescia vince con l’ultimo tiro

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Settembre 2020
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