Presst di Arcisate all’esame dei sindaci. Resteghini: “Ats ci presenti un progetto scritto”

Giovanni Resteghini, presidente dell'Assemblea dei sindaci del Piano di zona di Arcisate, ha partecipato alla videoconferenza di Ats Insubria per la presentazione del progetto

Arcisate - Ambulatori Asl via Campi Maggiori

Il progetto di Ats Insubria per la realizzazione del Presst di Arcisate prosegue dopo lo stop forzato del lockdown. Dopo la presentazione ai medici dell’area interessata, ieri il direttore generale di Ats Lucas Maria Gutierrez e il direttore socio sanitario Ivan Mazzoleni hanno illustrato il progetto in videoconferenza ai sindaci del territorio.

«Come abbiamo detto in più occasioni l’idea di servizi sanitari diffusi sul territorio è sicuramente interessante – dice Giovanni Resteghini, sindaco di Bisuschio e presidente dell’Assemblea dei sindaci del Piano di zona di Arcisate – Ieri ci sono state illustrate finalità e organizzazione generale del Presst, ma abbiamo chiesto di avere un progetto scritto e dettagliato, non solo per poter fare una valutazione precisa ma anche per illustrare le modalità di questa nuova realtà territoriale ai cittadini. A questo proposito abbiamo anche chiesto che venga predisposta una campagna informativa, perché sarà basilare spiegare bene tutte le novità».

Novità che dovrebbero portare un’ampia serie di servizi sanitari decentrati sul territorio, con l’obiettivo di alleggerire la pressione sull’Ospedale di Varese, Pronto soccorso compreso. «Sarà un sistema integrato con i medici di base, i quali, ci è stato detto, hanno dato “una presa d’atto positiva” – prosegue Resteghini – Come amministratori ci si chiede di esprimere un parere che non è vincolante ma che è sicuramente importante per un progetto che punta tutto sul territorio. Dunque è necessario ragionare su qualcosa di scritto che permetta di analizzare l’organizzazione, gli spazi riservati ad ambulatori e servizi, l’integrazione con i servizi e le strutture già presenti sul territorio, a partire dall’Ospedale di Cuasso, e infine i tempi con cui si realizzerà questa nuova organizzazione».

Tra le novità introdotte dal Presst ci saranno un “punto accoglienza” dove i cittadini potranno trovare supporto nella ricerca del percorso o del servizio più adeguato, e nuove prestazioni specialistiche, oltre ad un’integrazione con i medici di base e alla figura dell’infermiere di famiglia.

«Non appena avremo la documentazione la analizzeremo nell’ambito del Piano di zona e daremo una valutazione – conclude Resteghini – Di novità positive potrebbero essercene molte e credo che i sindaci debbano capirle bene per poterle poi illustrare alle proprie comunità».

L’ospedale potenzia i suoi poliambulatori periferici

 

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Pubblicato il 08 Ottobre 2020
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