Cgil, Cisl e Uil sono pronte a cambiare passo per ripartire
Presentato dai tre segretari regionali il documento-piattaforma con proposte e obiettivi sui temi nevralgici per il prossimo settennato e per la programmazione e gestione dei fondi Ue
“Lombardia: cambiamo passo per ripartire” , il documento- piattaforma elaborato dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil e rivolto alla Regione, alle istituzioni locali, ma anche a tutti i soggetti e organizzazioni di interessi collettivi, è un documento complesso. E non poteva essere altrimenti considerata la situazione che sta attraversando il Paese. «Se a marzo lo slogan era “Prima la salute, prima la vita” – ha ricordato Elena Lattuada segretario regionale della Cgil – quello slogan ora va accompagnato alla preoccupazione per la crisi economica e la tenuta sociale».
I temi messi al centro della conferenza stampa per la presentazione della piattaforma del sindacato, per il settennato 2021/2027, sono molti e tutti di un certo peso specifico: sanità, salute e sicurezza, lavoro e formazione, politiche sociali, casa e rigenerazione urbana, trasporti.
I tre segretari regionali, Elena Lattuada della Cgil, Ugo Duci della Cisl e Danilo Margaritella della Uil hanno declinato quella complessità partendo da un punto imprescindibile che riguarda il rapporto con Regione Lombardia. Al Pirellone si chiede «una discontinuità nelle politiche regionali e nel modo in cui l’ente lavora e un’interlocuzione diversa, cioè con più assessorati e più competenze, soprattutto per la sanità».
La tutela della salute è il perno di un ragionamento perché coinvolge e accomuna tutti i territori lombardi. Ugo Duci ha parlato del progressivo smantellamento, fatto nel recente passato, della medicina di base, dei presidi territoriali e delle varie articolazioni che garantivano una risposta alla domanda crescente di cura. «la Lombardia è alle prese con la pandemia ma con un piano pandemico che risale a dieci anni fa – ha detto il segretario regionale della Cisl – Occorre una presenza diffusa sui territori delle professionalità necessarie a garantire il diritto alla salute e per evitare quello a cui abbiamo assistito questa primavera. Va dunque riorganizzata la medicina territoriale, vanno ripensati i distretti sociosanitari, il ruolo della cura di base va rimesso al centro del sistema che in questi anni è stato concentrato solo negli ospedali».
A marzo scadrà la proroga per il blocco dei licenziamenti. La piattaforma regionale di Cgil, Cisl e Uil guarda a quella scadenza con due punti fermi: trovare soluzioni importanti sul mercato del lavoro a tutela delle maggiori fragilità e un sistema di politiche attive del lavoro adeguato alla situazione di crisi. Ce n’è poi un terzo, per descrivere il quale Danilo Margaritella non usa mezzi termini: «Le imprese che hanno avuto ristori e risarcimenti non credano di avere un facile approdo ai licenziamenti, noi non lo consentiremo».
Infine, il sindacato con questo documento- piattaforma affronta anche la questione dei fondi europei in arrivo per l’Italia, in primis Recovery Fund e Mes. L’esperienza passata indica che non siamo proprio dei campioni nell’utilizzo dei soldi comunitari, la riprova è «l’avanzo cospicuo di risorse inutilizzate alla fine di ogni settennato» ha sottolineato Lattuada. Come dire: per usare quei fondi servono intelligenza, progetti e tempi certi. In altre parole un apparato pubblico che sia all’altezza, per competenza e visione, di gestire quelle risorse.
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