Chiasso, oro “pronto“ per tornare ma fermato in dogana
Trovati durante un controllo ferroviario alcuni lingotti d'oro che un cittadino italiano stava per far rientrare nel Belpaese

Un viaggio in treno per “prelevare“ oro, ma i doganieri con l’occhio addestrato capiscono che c’è una piccola e segreta fortuna da tenere in tasca e fermano il viaggiatore, che viene sanzionato.
Nelle scorse ore, funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della sezione operativa territoriale (SOT) di Chiasso e militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Ponte Chiasso, nell’ambito dei controlli istituzionali volti al contrasto dei traffici illeciti, hanno fermato un cittadino di nazionalità italiana che viaggiava a bordo di un treno diretto da Chiasso a Milano.
Alla domanda di rito, volta a conoscere se trasportasse merci al seguito, il passeggero
rispondeva negativamente, ma dal controllo eseguito, tra gli effetti personali, venivano rinvenuti
quattro piccoli lingotti d’oro, del peso complessivo di 185 grammi, per un controvalore di oltre
novemila euro.
Al trasgressore è stata contestata la violazione dell’art. 303 del D.P.R. 43 del 1973.
L’attività di servizio in argomento si inquadra in un più ampio e costante dispositivo di
prevenzione posto in essere dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dalla Guardia di
Finanza ai valichi di confine italo-svizzeri, a presidio della legalità e per garantire il rispetto della
normativa doganale.
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E pensare che se avesse venduto i lingotti in Svizzera non avrebbe avuto problemi, essendo consentito portare in Italia 9.000 euro.