Spostamenti tra Italia e Svizzera, ecco chi può e quali regole seguire

Per rispondere alla domanda che i lettori ci stanno facendo con insistenza in queste ore: "si può andare in Svizzera?" abbiamo visitato il sito del Ministero degli Esteri e sentito gli organi di Polizia preposti ai controlli

Lavena Ponte Tresa Dogana

La questione del transito tra Italia e Svizzera è particolarmente sentita le province di frontiera come Varese dove non c’è soluzione di continuità tra interessi di lavoro, studio, affetti, acquisti, consuetudini.

Alla domanda che i lettori ci stanno facendo con insistenza in queste ore: si può andare in Svizzera? la risposta è… dipende.

Per rispondere abbiamo visitato il sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Esteri, consultabile qui, ma anche sentito gli organi di Polizia che sono preposti ai controlli e dunque sono le persone che devono rendere concrete le indicazioni contenute nei Dpcm.

Ecco cosa ci hanno risposto.

La situazione ad oggi, 11 dicembre

Lo spazio Schengen è aperto, e anche le frontiere con la Svizzera sono aperte. Siamo però in zona arancione e dunque per gli spostamenti al di fuori del proprio comune sono limitati a seri e comprovati motivi. A maggior ragione quelli fuori dal proprio Stato.

Posso andare in Svizzera per lavoro? Nessun problema per i frontalieri, necessità di un’autodichiarazione per chi non è lavoratore dipendente.

Posso andare in Svizzera a fare benzina? No. Non sono seri e comprovati motivi le visite ad amici, acquisti, il pieno di benzina, la visita ad una mostra d’arte, un’escursione.

Posso andare in Svizzera per andare dal medico o dal dentista? Sì, motivi di salute non derogabili (e documentabili) rientrano nei seri e comprovati motivi. Non lo sono invece il parrucchiere, l’estetista ecc.

Posso andare a trovare mia nonna a Lugano? No, una visita ad un parente o un amico, a meno che non sia giustificata da un’urgenza, non è un motivo valido.

Cosa cambia dal 13 dicembre

Se come anticipato, dal 13 dicembre la Lombardia diventa zona gialla, vengono consentiti gli spostamenti tra comuni e tra Regioni gialle, ma nessuno al momento conferma ulteriori facilitazioni per l’ingresso in Svizzera, in attesa che venga pubblicato il decreto. In teoria la libertà di spostamento potrebbe riguardare anche l’ingresso in Svizzera, ma potrebbero essere applicate misure al rientro, come la richiesta di un tampone negativo fatto nelle 48 ore recedenti o in atrnatva, l’impegno alla quarantena fiduciaria, previa comunicazione ad Ats e possibilità di verifica da parte degli organi di polizia.

Da lunedì, 14 dicembre la Svizzera prevede l’obbligo di quarantena di 10 giorni per chi proviene da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Cosa succede dal 20 dicembre al 6 gennaio

Scattano limitazioni per scongiurare gli assembramenti del periodo delle feste, ma anche la fuga verso le località di vacanza. Per chi entra in Italia dalla Svizzera (esclusi i motivi di lavori e di serie e comprovate necessità) è prevista la quarantena.

Gli svizzeri possono venire in Italia?

Altra questione spinosa, soprattutto per il commercio italiano delle aree di confine, tradizionale “terreno di caccia” dei nostri vicini, soprattutto ticinesi, alla ricerca di risparmio e buoni affari.

La normativa italiana dice che dal 10 dicembre uno svizzero che entra in Italia (in una regione gialla) dalla Svizzera (dopo avervi soggiornato o anche solo transitato nei 14 giorni precedenti l’ingresso in Italia) deve comunicare il proprio ingresso nel territorio italiano al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria locale (ASL) di riferimento. Deve inoltre presentare un’attestazione di essersi sottoposto, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nella Penisola, a tampone (test molecolare o antigenico) risultato negativo (chi non lo presenterà all’arrivo in Italia dovrà sottoporsi all’isolamento fiduciario per 14 giorni).

Dal 21 dicembre al 6 gennaio chi soggiorna (o transita) in Svizzera per motivi non di necessità (i motivi di necessità sono: esigenze lavorative, assoluta urgenza, esigenze di salute, esigenze di studio, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza) dovrà, all’ingresso in Italia, sottoporsi all’isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni. Il motivo del rientro al proprio domicilio non si applica a chi è andato in Svizzera per motivi non di necessità (come ad esempio turismo o visita a familiari).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Dicembre 2020
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