I familiari di Lidia Macchi: “In noi rimarrà per sempre la ferita di non aver trovato il colpevole”
In relazione all'udienza di quest'oggi in Corte di Cassazione, i famigliari di Lidia Macchi hanno preparato un comunicato in cui spiegano: "Comprendiamo i motivi che hanno portato all'assoluzione di Binda"
In relazione all’udienza di quest’oggi in Corte di Cassazione, i famigliari di Lidia Macchi hanno preparato il seguente comunicato, che pubblichiamo integralmente.
Dopo aver attentamente letto le sentenze precedenti e aver appena appreso il risultato della Cassazione vogliamo chiarire alcuni punti. Crediamo che durante il corso delle indagini e soprattutto dei processi non siano emerse prove a sufficienza per ritenere che Stefano Binda sia stato l’assassinio di Lidia e pertanto comprendiamo la sua completa assoluzione.
In noi rimarrà per sempre la ferita di non aver trovato il colpevole della morte di Lidia, anche alla luce della dolorosa scoperta della distruzione e sparizione di alcuni reperti che con le tecniche moderne avrebbero potuto portare un apporto decisivo in questo percorso giudiziario.
Come famiglia ci teniamo a ringraziare tutti quelli che in questi anni hanno collaborato alla ricerca della verità e della giustizia in tutti i vari ambiti ed in particolar modo il nostro avvocato Daniele Pizzi.
Questo percorso giudiziario ha fatto emergere in noi la consapevolezza che la Giustizia è un cammino molto doloroso, che in questi anni ci ha fatto scoprire, conoscere ed apprezzare molte persone e che soprattutto ci ha fatto capire come scriveva la nostra cara amata Lidia che: “nulla, nemmeno il dolore più atroce è privo di senso…è così semplice rispondere eccomi, anche nella notte più fonda, eccomi, sono Tua (Signore) prima di tutto, eccomi, nulla più mi fa paura”.
Paola, Stefania e Alberto Macchi
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
PaoloFilterfree su Martelli: "Sovranisti a parole, genuflessi nella realtà. Così l’Italia si perde"
MarcoCx su Incendio nella notte in una fabbrica a Groppello di Gavirate, decine di uomini impegnati
Felice su Martelli: "Sovranisti a parole, genuflessi nella realtà. Così l’Italia si perde"
Giuseppe Mantica su Concerto di Santa Cecilia: La Casoratese celebra la musica in un viaggio nel tempo e nel mondo attraversando culture diverse
Claudio Pilotti su Il disastro del Campo dei fiori finalista con ANSO al premio AICA con il progetto «Scrivo da un paese che non esiste»
Felice su In 15 anni calano del 50% le nascite nell’alto Varesotto: un convegno per ripensare l’infanzia e la genitorialità










La frase dei famigliari: “comprendiamo i motivi che hanno portato all’assoluzione di Binda” restituisce la fotografia più eloquente della situazione della giustizia italiana(senza fare nomi e cognomi).Il cittadino pagante(costi processuali e risarcimenti) si chiede: sono questi i meccanismi che dovrebbero assicurare i diritti delle vittime e dei presunti colpevoli? Oltre che la coscienza personale , la detenzione prolungata di un’innocente informerà la carriera professionale dei protagonisti ?Non sarà così.