Più che spione, traditore: “Snitch”
Dal gergo delle gang anglofone al gergo dei giovanissimi: un nuovo vocabolo per il dizionario "Ado(lescenti) translate" curato dai ragazzi de LaBanda
SNITCH: termine che deriva dall’inglese “to snitch on” indica originariamente l’azione di raccontare alle forze dell’ordine i reati commessi all’interno della propria gang.
Noi ragazzi usiamo il termine “snitch” per indicare generalmente una spia, un infiltrato, chi tradisce la nostra fiducia.
Poi è una parola che si può ritrovare in tante canzoni trap, per esempio “Snitch e Impicci” di Drefgold inizia in questo modo: “Non voglio snitch nel gang”, perché per noi è importante sapere non avere traditori all’interno del gruppo. La gang è tutto, e non è giusto tradire i nostri amici.
Avere uno “snitch” tra i nostri significa avere a che fare con qualcuno di cui non ci si può fidare, perché appena ti giri racconta i fatti tuoi agli altri. Insomma è uno “spione”, da quello che sparla con altri dei fatti nostri fino a quello che racconta, cose più o meno gravi successe all’interno della gang ad un adulto.
Secondo noi è meglio tenersi alla lontana da uno “snitch”, perché se avesse qualcosa da dire preferiremmo che parlasse con noi, invece di “pugnalarci alle spalle”!
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