Via alle vaccinazioni dei pazienti fragili: dializzati, trapiantati e oncoematologici i primi
Mazzoleni: "Da lunedì potenziata ancora di più la nostra capacità di somministrare vaccini, in attesa di iniziare anche nei grandi centri vaccinali di Schiranna e Rancio"

Da lunedì 15 marzo via alla vaccinazione per i pazienti più fragili, a partire da dializzati, trapiantati e oncoematologici in terapia.
Per queste categorie il vaccino previsto è Pfizer o Moderna e la somministrazione procederà di pari passo con la disponibilità di questi farmaci.
In particolare, i dializzati, circa 400 pazienti, riceveranno la vaccinazione direttamente nei centri dialisi aziendali, da Luino a Tradate, e, nel giro di una settimana o poco più, avranno tutti ricevuto la prima dose.
Trapiantati e oncoematologici, invece, pazienti già in cura nei nostri reparti, saranno contattati direttamente dall’Azienda per fissare l’appuntamento.
In ogni caso, la vaccinazione di queste categorie di pazienti è oggetto di un’organizzazione in via di definizione e quindi seguiranno aggiornamenti, soprattutto in relazione alle altre categorie di pazienti fragili che saranno vaccinati subito dopo questi, come ad esempio i diabetici di tipo 1, i diabetici di tipo 2 con altre patologie, i pazienti con fibriosi cistica, scompensati, ecc.
La vaccinazione dei pazienti fragili si aggiunge a quella delle altre catogorie già in fase di vaccinazione, in particolare gli over 80 (anche loro vaccinati con Pfizer), il personale scolastico e le forze dell’ordine, a cui è invece destinato Astra Zeneca.
«La campagna vaccinale in corso è un’operazione di grandissima complessità, che presuppone un enorme sforzo organizzativo – tiene a ricordare il Dott. Ivan Mazzoleni, Direttore SocioSanitario dell’ASST Sette Laghi, che coordina il team dedicato a questo tema -. Sono tantissime le competenze coinvolte per garantire l’attività in ognuna delle nostre sei sedi vaccinali, a cui si aggiunge il lavoro di un’équipe vaccinale su gomma. Da lunedì potenzieremo ulteriormente la nostra capacità erogativa, passando da circa 1200 vaccinazioni al giorno, sabato e domenica compresi, a circa 1.600. Ma possiamo fare ancora di più, compatibilmente con le dosi di vaccino che ci verranno consegnate, grazie alla grande organizzazione messa in atto e nonostante la recrudescenza dell’emergenza pandemica, che vede già 280 pazienti covid ricoverati nelle nostre strutture in costante aumento. Senza contare il grande salto che sarà possibile a breve, quando andremo a vaccinare la popolazione nei due grandi centri vaccinali della Schiranna e di Rancio Valcuvia che siamo stati chiamati a gestire».
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