Fame di futuro: le emozioni dietro la rabbia

Quando gli adulti rinunciano a credere e a costruire il futuro, i ragazzi sviluppano la paura di non realizzarsi come individui, di restare sempre e solo "figli"

Generica 2020

Sotto la rabbia c’è quasi sempre, che si parli di adulti o adolescenti, un’altra emozione: spesso la paura, a volte la delusione, l’imbarazzo, l’ansia, la frustrazione. Imparare a riconoscere quali emozioni si celino dietro le manifestazioni rabbiose più eclatanti e plateali e sempre uno strumento potente di crescita ed evoluzione, funzionale nel processo di definizione della personalità, a qualsiasi età.
Oggi però sembrano crescere in modo importante anche alcuni “casi limite”, particolarmente delicati (seppur sempre più diffusi) in cui si innestano ragioni e dolori, forse più profondi.

Sono sempre più intorno a noi gli “adolescenti feriti” che vivono, o hanno la sensazione di vivere, senza una prospettiva di futuro. Questo non soltanto per motivi legati al lavoro e all’economia, ma soprattutto per un generale disinvestimento emotivo e ideale verso il futuro, da parte degli adulti.
Adulti che con le loro “narrazioni” hanno convinto i ragazzi che per loro il futuro sarà soltanto un territorio oscuro e triste.

Come afferma in modo autorevole ed eloquente lo psichiatra e psicoterapeuta Charmet: “La speranza oggi è diventata una virtù molto individuale e la possibilità di imbattersi in ragazzi disperati è elevata. Perdere la speranza in adolescenza è molto grave e le conseguenze molto dolorose, per i giovani, per i loro genitori, e per l’intera società”.

Probabilmente tante ragazze e tanti ragazzi che incontriamo e che ci appaiono spesso sprezzanti e strafottenti, consciamente o inconsciamente, sono ormai pervasi da queste sensazioni e si sentono ormai, in qualche modo, “fregati”.
La sensazione di fallimento e di mancanza di futuro, è legata alla paura che loro – i ragazzi – non si realizzeranno come individui, più che a ragioni economiche . Che mancheranno in quella definizione di “sé stessi” raggiunta invece – nella maggior parte dei casi, almeno – da genitori e nonni.

La sensazione di “essere soltanto figli” (e di essere destinati a rimanere solo quello) li mortifica e li rende furiosi. Questi ragazzi e queste ragazze hanno bisogno di adulti appassionati e presenti. Ne sono alla ricerca. Adulti che, in questo tempo presente (e a partire da esso), provino a mostrare loro “come si fa il futuro”. Adulti che sappiano custodire, salvaguardare e nutrire la capacità di sperare nel futuro.

di
Pubblicato il 13 Aprile 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.