“Buon viaggio, Cenda”. L’ultimo saluto a Diego, una vita per sport e impegno civile

Dentro alla chiesa, sulla bara, una sciarpa biancorossa accompagna Diego Cendaroni – “il Cenda” – nel suo ultimo viaggio. Fuori lo saluta uno striscione: è l’ultimo saluto per un volto familiare, una sicurezza per intere generazioni passate dal Varese Calcio, dove il Cenda era magazziniere e factotum.

Ma Diego Cendaroni era anche una persona attivissima nella vita di paese, nel mondo del volontariato, dall’Avis alla Croce Rossa, che hanno schierato sul piazzale della chiesa i loro veicoli, a rendere omaggio a lui, al suo impegno civile, oltre che alla sua passione sportiva.

«La vita non è stata facile per te ma sei sempre stato un vero pugile che ha battuto tutti» l’ha ricordato commossa la figlia Sara. «Ci hai insegnato i valori della lealtà e dell’aiuto agli altri».

Anche Eliana Brusa, presidentessa dell’Avis Gazzada, ha voluto ricordare il suo ruolo nel volontariato, passato da Avis, Aido, Croce Rossa. E come riferimento per la comunità è stato ricordato anche dai sacerdoti, anche al di là dell’omelia.

All’esterno c’era lo striscione del club “Giovani biancorossi” di Gazzada. È stato un saluto commosso per un uomo di passione. «Buon viaggio, Cenda».