Aggressione a Gallarate, “prima delle botte c’erano le molestie”
L'aggressore è stato denunciato. "Perché non arrestato?" ha chiesto al suo avvocato. La donna e il suo legale vogliono dimostrarne la gravità delle lesioni: "Serviranno mesi di cure"

È ancora molto scossa Nicoleta, la 35enne aggredita al Carrefour di Gallarate. Ma «più sollevata» dopo che il suo aggressore – un giovane 26enne di Cardano al Campo – è stato individuato e denunciato dalla polizia.
«Ho come dei flash dei colpi che mi arrivavano addosso, delle manate. Non so cosa avrebbe potuto farmi» ha raccontato la donna in una intervista al Tg3. Una aggressione fulminea, veloce e violentissima, tanto che il 26enne cardanese ha anche perso l’orologio, mentre assestava una scarica di colpi sul viso della donna (l’orologio, recuperato nella borsetta della vittima, è risultato effettivamente essere suo).
Oggi l’avvocato Pietro Romano dice che la sua cliente è «più sollevata, a livello psicologico più tranquilla, anche se ancora molto scossa». Anche di fronte ad un aspetto che il suo legale vuole portare di fronte all’autorità giudiziaria: prima dell’aggressione c’è stata anche una fase di molestie.
«La mia cliente non capisce perché la persona che l’ha aggredita non è stata arrestata» spiega ancora Romano. È una questione che è stata sollevata da molti e che va affrontata – ovviamente – sul piano giuridico: in primo luogo la donna ha avuto una prognosi di 20 giorni, uno in meno di quanto avrebbe consentito di procedere d’ufficio. Ma soprattutto mancano le immagini del momento esatto dell’aggressione, che avrebbero consentito di procedere in flagranza di reato. In questo caso invece la Polizia ha dovuto raccogliere (in modo certosino) elementi indiziari successivi, sufficienti comunque per arrivare alla denuncia del giovane.
L’avvocato Romano intende muoversi proprio a partire dal danno subìto, che andrebbe ben oltre i venti giorni di prognosi: «La mia cliente ci vede poco, sente poco, ha bisogno di essere accompagnata. Sta prendendo psicofarmaci, una prima visita odontoiatrica ha certificato che avrà bisogno di nove mesi di cure per l’aspetto dentario e potrebbe aver bisogno di un intervento maxillofacciale».
Le visite specialistiche sono la base per arrivare a ridefinire la prognosi iniziale fatta in ospedale: «All’esito degli accertamenti faremo una integrazione di querela», spiega ancora l’avvocato Romano, che intende procedere per fornire al giudice competente tutti gli elementi per valutare al meglio il caso. «Il referto iniziale del pronto soccorso parlava di aggressione per rapina, ma abbiamo ottenuto che venisse riconosciuto che si è trattato di una aggressione per molestie».
Questo è un altro punto centrale: Romano vuole capire quali siano esattamente i reati contestati all’aggressore. «Ho letto di lesioni aggravate, ma potrebbero configurarsi anche altri reati: minacce, ma soprattutto molestie sessuali». Anche qui Romano non vuole correre troppo ma indica gli elementi che porterebbe a sostegno: «Anche dalle telecamere si nota che la molestia è stata attuata in tre fasi diverse: prima al bancone, poi a metà del corridoio del supermercato e infine davanti alla cassa».

Va detto che il caso ha suscitato grande attenzione in città e ben oltre soprattutto per la forza con cui Nicoleta – la donna aggredita – ha voluto denunciare: con coraggio ha mostrato il volto tumefatto e sconvolto dai pugni assestati con precisione dall’aggressore. «Ha ricevuto il sostegno di tante persone, conoscenti o anche donne che l’hanno contattata per messaggio» riconosce l’avvocato Romano. E lei stessa ha lanciato un appello: «Denunciate sempre». Tra le mura di casa e anche quando accade in un luogo pubblico, come in questo caso.
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