Alla Schiranna il PD riflette sull’Afghanistan: “Costruire i muri porterà a un’Europa impreparata”

A Varese l’assemblea regionale del Partito Democratico: “Per poter parlare di territorio bisogna anche saper analizzare la politica estera e le sue conseguenze”. Presente il sindaco Galimberti, poi gli interventi di Alfieri, Quartapelle e Mauri: “Gestione dei profughi tema delicatissimo”

Afghanistan afghani

“Il Partito Democratico è il principale partito che in Italia ha lanciato iniziative di mobilizzazione per l’accoglienza dei profughi afghani, anche grazie al sostegno dei sindaci”. Così il PD all’assemblea regionale di questa mattina, sabato 4 settembre, alla Schiranna dove non si è parlato solo di politica territoriale, del rilancio del partito a livello regionale. Ampio spazio è stato infatti dato alla difficile e drammatica situazione in Afghanistan e la relativa posizione dell’Unione Europea sulle politiche migratorie.

Presieduta dal Segretario regionale Vinicio Peluffo e del Presidente Federico Gusmeroli, l’incontro varesino, che in apertura ha visto la partecipazione del sindaco Galimberti, ha affrontato la tematica afgana e le conseguenze del momento di incertezza in Medio Oriente sul territorio nazionale e locale attraverso gli interventi di tre figure cardine all’interno dei dem lombardi: il senatore Alessandro Alfieri, la deputata Lia Quartapelle e il sottosegretario all’interno Matteo Mauri,

«L’Afghanistan è la punta dell’iceberg dello scenario politico internazionale – ha commentato Lia Quartapelle criticando in particolare Fratelli d’Italia e le posizioni sovraniste -. È necessario che l’Europa abbia una visione comune sulle politiche migratorie. Anche ieri Giorgia Meloni ha ribadito un “no ai corridoi umanitari”. Ecco, questa è la classica ricetta per il disastro».

«In Italia c’è stata molta solidarietà e partecipazione sulla questione: il PD deve organizzare questa speranza – ha proseguito poi la deputata varesina -.  Anche i paesi confinanti con noi hanno analogie con l’Afghanistan, e ne subiscono gli effetti. Ma a differenza degli Stati Uniti noi non possiamo dire “ce ne andiamo”, perché non possiamo abbandonare il Mediterraneo. Per questo adesso l’UE deve diventare adulta imparando dagli errori del recente passato, come in Bielorussia, e deve essere pronta a difendere i valori democratici. Il rischio altrimenti è quello di subire le risposte dei nazionalisti. Molti stati Europei, fra cui Austria o Ungheria, stanno purtroppo cercando di evitare la questione senza rendersi conto che invece serve un aiuto ai Paesi come Pakistan e Turchia, Paesi che non possono diventare campi profughi a cielo aperto».

PD - schiranna - Lia Quartapelle

«Non solo l’Italia ma tutta l’Europa ha il dovere e la necessità di organizzare un sistema di accoglienza per la gestione di questo fenomeno». Così Matteo Mauri, viceministro all’interno durante il Conte bis: «Tutto quello che è accaduto in Afghanistan ha delle conseguenze drammatiche nei paesi confinanti, con molte persone che si sposteranno lunghe le rotte europee, che sono principalmente due: la rotta balcanica e quella del Mediterraneo. Entrambe ci riguardano da vicino».

«Costruire i muri è la soluzione peggiore, porterà all’Europa impreparata, sarebbe sbagliato non puntare anche sulla rotta balcanica, cercando accordi extra UE – conclude Mauri -. Il passaggio della maturità per l’Europa deve essere un’accoglienza di qualità, con la redistribuzione nei vari Paesi. Come? Con il decreto immigrazione, che deve essere capace di concentrarsi sull’accoglienza a livello locale e nazionale tramite SAI e CAS, ovvero ripristinando e innovando quanto fatto dal PD prima di Salvini, che per ottenere consenso ha sempre puntato a mettere gli ultimi contro i penultimi, arrivando a togliere la possibilità di fare lavori socialmente utili ai richiedenti asilo».

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Pubblicato il 04 Settembre 2021
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