Archeologia in valle Olona, vengono da Croazia e Spagna per scavare a Castelseprio
Prosegue la campagna di scavi dell'Università di Padova, fra approfondimenti letterari e visite aperte al pubblico in collaborazione con Archeologistics

Vengono da luoghi diversi della penisola, ma anche da Croazia e Spagna: sono gli studenti e i professori dell’università di Padova, arrivati a Castelseprio da una decina di giorni e intenzionati a ripartire solo dopo aver investito tempo ed energie nella loro campagna di scavi.
In questa estate di ripartenza e voglia di ricominciare a vivere, fra viaggi e vacanze, questo gruppo – guidato dalla professoressa Alexandra Chavarria – sta trascorrendo queste ultime settimane estive così: scavando ogni giorno per cercare di incrementare le conoscenze che si hanno sul castrum.

E i risultati non tardano ad arrivare: «L’obiettivo dello scavo è quello di comprendere la planimetria originaria della chiesa di san Giovanni, la sua datazione e le successive fasi che ci sono state nel corso del tempo, così come la sua struttura liturgica – chiarisce la professoressa Chavarria – Al momento abbiamo individuato numerosi interventi di scavo precedenti e una consistente fase cimiteriale che occupava tutta l’area orientale della chiesa».

La docente conosce bene il territorio della valle Olona: ha alle spalle anni di lavoro al vicino monastero di Torba ed è a quella campagna di scavi che verrà dedicato uno speciale volume di approfondimento. «Il prossimo 15 settembre presenteremo questo testo, che racconta otto anni di scavi nella frazione di Gornate Olona. Speriamo che tante persone scelgano di partecipare e si interessino a quanto è stato scoperto».
Ed è proprio a chi vive a due passi dal parco archeologico che sono rivolti i pensieri della professoressa: «Ciò che più abbiamo a cuore è la valorizzazione di questi luoghi: Castelseprio e Torba sono due posti eccezionali e la gente del luogo dovrebbe essere fiera di vivere qua, dove si può entrare in connessione con quella che è stata la storia del territorio. L’inserimento decennale del sito come bene Unesco è un grande vanto per i sepresi, ma non solo: questo riconoscimento riguarda tutta la valle Olona».
Proprio per incuriosire più gente possibile e coinvolgerla nel lavoro che viene fatto a Castelseprio, è nata la collaborazione con Archeologistics, il gruppo varesino impegnato nella valorizzazione del patrimonio culturale locale: «Ci saranno tre visite guidate – mercoledì 8 settembre, venerdì 10 e sabato 11 settembre – durante le quali il cantiere resterà aperto e noi saremo a disposizione dei visitatori per qualsiasi domanda. Speriamo venga più gente possibile».
Visite guidate agli scavi di Castelseprio, un appuntamento con la storia
I progetti non si fermano però qua: Chavarria e il suo team hanno avviato una collaborazione con il liceo Curie di Tradate, per un progetto scuola/lavoro chiamato: “Ambasciatori del patrimonio locale” . La professoressa di archeologia non sminuisce affatto l’apporto di questi giovani studenti, anzi: «Stanno seguendo una tematica per noi rilevante, conoscenza che la popolazione locale possiede del sito. Gli studenti si occupano di sottoporre questionari esplorativi alle persone e di creare contenuti multimediali sui diversi luoghi del castrum, filmati che saranno inglobati in una app specifica».

Intanto è confermato il lancio del corso online di archeologia che vedrà fra i protagonisti questa campagna di scavi: «Stiamo procedendo con le registrazioni video degli scavi: i filmati saranno poi utilizzati per un corso internazionale di archeologia online, dove ci sarà un focus specifico sull’area di Torba e Castelseprio. Un altro modo per parlare del parco archeologico seprese».
Gli scavi a Castelseprio diventano un corso online e fanno il giro del mondo
Tanti progetti, dunque, e una sola, grande passione, per la storia e le sue tracce.
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